Lai (PD): “Il Paese deve investire di più sull’inserimento lavorativo e sulla cooperazione sociale”.
Rinnovare e rafforzare la legge sulla cooperazione sociale, la legge 381 del 1991, che quest’anno compie 35 anni. A chiederlo è stato oggi il deputato del Partito Democratico, Silvio Lai durante il convegno nazionale organizzato dall’AGCI sull’inserimento lavorativo, che ha visto la partecipazione della ministra del Lavoro, Marina Calderone.
“Alla legge sulla cooperazione sociale serve un tagliando”, ha dichiarato Lai. “Ha fatto tanto, ma può fare molto di più. In particolare, occorre un aggiornamento che permetta alle cooperative di tipo B, che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, di svolgere il loro ruolo solidaristico con maggiore efficacia.”
Nel suo intervento, nel dettaglio, Lai ha proposto di adattare la normativa nazionale alle direttive europee, in particolare, il regolamento 4/99 sui soggetti svantaggiati, che in Italia è troppo restrittivo rispetto alle normative europee. Ancora, riorganizzare i regolamenti regionali sulla disabilità fisica, che oggi sono troppo frammentati e disomogenei tra le diverse regioni italiane e, infine, modificare il codice degli appalti.
Lai ha poi evidenziato l’importanza di un quadro normativo nazionale coerente, che permetta di superare le disuguaglianze regionali. “Le iniziative a livello regionale sono numerose e innovative, come quelle destinate alle persone affette da autismo”, ha detto, “ma è necessario che la cooperazione sociale abbia un riferimento normativo nazionale che garantisca pari opportunità di inserimento lavorativo, ovunque ci si trovi in Italia.”
Infine, ha concluso con una riflessione più ampia: “Il grado di civiltà di un Paese si misura ancora sulla sua capacità di non lasciare indietro nessuno. Nonostante il contesto globale attuale, con l’influenza di tendenze conservatrici come quella trumpiana, l’Italia deve continuare a perseguire un modello sociale inclusivo, in cui ogni cittadino abbia diritto a un lavoro dignitoso”.