La Sardegna si prepara per Sa Die de sa Sardigna

Celebreremo la festa del Popolo sardo, “Sa Die de sa Sardigna 2020” chiusi nelle nostre case. Così il Comitato della Fondazione Sardinia lancia l’appello a tutti i sardi di diffondere nei propri account social il “Messaggio per Sa Die”, pubblicato nei giorni scorsi in italiano, sardo-campidanese e in sardo-logudorese .

“Insistiamo a voler celebrare la Festa del Popolo Sardo – fanno sapere dal comitato -. Le feste sono il messaggio che il passato ci rimanda nel presente, stimolano la gioia che offre forza per il futuro, allietano la fatica quotidiana del lavoro. Una società non può vivere senza la festa che identifica per ciascun popolo la coralità e il proprio destino storico. Il 28 aprile 1794 i rappresentanti locali del governo di Torino furono rinchiusi in attesa di imbarco dal popolo cagliaritano in armi per rivendicare il proprio valore nel respingere i Francesi e soprattutto per riconsiderare l’insieme del rapporto tra i Sardi, le loro istituzioni ed il governo piemontese. Non bastava più una tardiva risposta alla rivendicazione delle cinque domande, era il sistema feudale che andava abolito. ‘Procurad‘e moderare, barones, sa tirannia …’ è l’attacco e il ritornello dell’inno nazionale sardo che si ricollega a questo radioso giorno di rivolta e di vittoria”. 

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Dal comitato fanno sapere, inoltre, che “in alcuni punti cruciali della città metropolitana di Cagliari saranno allestiti grappoli di bandiere sarde, dal mattino alla sera del 28 aprile. In questi giorni, ‘S’Innu de su patriota sardu a sos feudatarios’, il nostro inno nazionale, troverà lo spazio che merita”. 

La ricorrenza del 28 aprile sarà celebrata anche fuori dalla Sardegna, grazie all’impegno dei circoli sardi presenti in tutto il mondo. Per l’Associazione dei Sardi ‘A. Gramsci’: “Non sarà un 28 Aprile come gli altri questo del 2020…la nostra associazione ha deciso di far girare on line due lavori digitali che aiutino a ricordare gli eventi e i protagonisti della ‘rivoluzione sarda’. L’intento è quello di rafforzare il sentimento di unità e l’importanza di restare connessi con la identità sarda. Agli storici e alle personalità della cultura e della politica il circolo ha chiesto un pensiero…i nomi sono di rilievo e di sicura professionalità: Aldo Accardo, Vito Biolchini, Massimo Dadea, Federico Francioni, Paolo Fresu, Danilo Lampis, Gianni Marilotti, Nicolò Migheli, Antony Muroni, Tonino Mulas, Ottavio Olita, Mariangela Sedda, Elvira Serra”.

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