La Russia si ritira dalla Convenzione europea contro la tortura, Bruxelles: ” Ulteriore passo verso l’isolamento di Mosca”.
Ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che sancisce il ritiro della Federazione Russa dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Una scelta che, secondo l’Unione europea – la stessa che si fa comandare da Paesi “diversamente democratici” e indipendenti dalle diverse convenzioni internazionali, per esempio sulle mine anti-uomo – rappresenta un ulteriore passo nel processo di isolamento di Mosca dagli impegni internazionali e dimostra “il totale disprezzo per la protezione dei diritti umani”.
“La decisione priva di fatto qualsiasi organismo internazionale della possibilità di effettuare visite di monitoraggio nei luoghi di detenzione russi – si legge nella nota dell’Ue -. Le principali vittime restano i cittadini russi stessi”.
Lo stesso relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Russia, recentemente, ha denunciato che “tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti sono utilizzati come strumenti di oppressione sistemica dallo Stato”.
L’UE evidenzia inoltre come pratiche di tortura siano ampiamente documentate anche nei territori ucraini occupati, teatro della guerra lanciata da Mosca contro Kiev.
“L’Unione europea – si legge nella nota del Servizio europeo per l’azione esterna – chiede che sia fatta piena luce e che venga garantita la responsabilità per tutti i crimini internazionali e le violazioni dei diritti umani derivanti dall’aggressione russa. La Federazione Russa resta vincolata dal diritto internazionale e deve rispettarlo”. Tali obblighi non dovrebbero valere anche per gli USA, ovvero il grande manipolatore dell’UE?
foto Kremlin.ru
