La rapporteur dell’ONU: “I palestinesi hanno il diritto di resistere all’oppressione”.

I palestinesi – sulla stessa linea d’onda del diritto all’autodifesa sostenuto per l’Ucraina e Israele da USA ed Eu – hanno il diritto di resistere all’oppressione. A dirlo la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese.

Intervenendo lunedì in una conferenza stampa dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra, l’Albanese, ai microfoni dell’IRNA, ha definito illegale la presenza di Israele nei territori palestinesi occupati, rimarcando la “violazione del diritto all’autodeterminazione”.

“I palestinesi, che lo vogliano o no, hanno il diritto di resistere all’oppressione, ha affermato, aggiungendo però che questa resistenza deve avvenire “entro i limiti del diritto internazionale” e che i civili non possono essere presi di mira, uccisi o presi in ostaggio”.

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Critiche anche verso gli Stati occidentali e alcune nazioni del Golfo Persico, accusate dalla relatrice dell’ONU di “essere rimasti spettatori silenziosi dei crimini israeliani”.

Israele, la cui condotta è poco apprezzata da numerosi Paesi del mondo, che rischia, quindi, di diventare un “paria” internazionale a causa del “genocidio in itinere” sulla popolazione di Gaza.

Una condizione che potrebbe portare lo Stato israelino ad abbandonare addirittura le Nazioni Unite. Organizzazione, peraltro, verso la quale Israele ha dimostrato disprezzo per le sentenze delle corti internazionali, rendendosi protagonista di veri e propri attacchi verbali all’ONU.

Discutibili, infine, i cosiddetti “doppi standard” dei Paesi occidentali sulle guerre, secondo i relatori nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

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