La macchina americana delle “evidenze probatorie unilaterali” non si arresta neanche per l’11 settembre.

Senza alcuna evidenza probatoria gli Stati Uniti, nell’anniversario della tragedia dell’11 settembre, hanno dichiarato oggi, nel corso di un briefing al Pentagono, che l’Iran ha fornito missili a corto raggio alla Russia.

Una conferma unilaterale (nessuna novità pensando alla famosa, quanto dimenticata, menzogna sulle armi di distruzione di massa che ha scatenato la guerra in Iraq) per confermare, in sintesi, il supporto militare all’Ucraina alla luce della nuova minaccia rappresentata dai nuovi missili iraniani.

“L’Iran ha trasferito spedizioni di missili balistici a corto raggio Fath 360 alla Russia, che valutiamo potrebbero impiegarli entro poche settimane contro l’Ucraina, causando la morte di ancora più civili ucraini”, ha affermato il portavoce stampa del Pentagono, Pat Ryder.

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Missili, la cui gitata è limitata entro i 120 chilometri, decisamente meno potenti di quelli a lungo raggio che l’Amministrazione Biden sta pensando di consegnare (con tutti i rischi collegati) al Governo (illegittimo dal 24 maggio 2024) di Kiev.

Sistemi missilistici, secondo la narrazione del Pentagono, che consentirebbero alla Russia di “preservare le sue capacità a lungo raggio e rafforzare il proprio arsenale”. Mentre l’Ucraina ha il diritto di ricevere (con scarse procedure di monitoraggio) oltre 106 miliardi di armi e missili sofisticati, la Russia rappresenterebbe, secondo la macchina delle “evidenze probatorie americane”, il male peggiore con i missili a corto raggio iraniani. Gli americani, sì sa, hanno sempre fatto della comicità uno dei propri benchamark…

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Missili a corto raggio, ancora, che sedimenterebbero le giustificazioni dell’Amministrazione “democratica” per l’aumento della dotazione della capacità aerea all’Ucraina. “Questi missili iraniani rappresentano una minaccia… lavoreremo con l’Ucraina per garantire le capacità necessarie per difendersi”, ha agiunto Ryder. In altre parole pià batterie di difesa Patriot, NASAMS (ovvero i cosiddetti National Advanced Surface-to-Air Missile Systems), aerei F-16 Faclon, missili Stinger e i sistemi di difesa HAWK e Avenger. Cosa non fanno gli USA per la democrazia nel mondo…

Evidenze, circa la consegna dei missili iraniani alla Russia, però, che si fanno nebulose sentendo la conferenza di Ryder, per il quale “non si sa cosa abbiano ricevuto gli iraniani in cambio della fornitura di missili”, ipotizzando che alla base dello scambio con la russia ci sia stata una trasmissione di informazioni di intelligence. Le armi, per i cowboy americani, devono avere probabilmente un valore intrinseco solo nel mondo occidentale…

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Nelle ultime ore, sul tema, il portavoce del Presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha risposto alle accuse degli Stati Uniti definendole “infondate”.

“Sentiamo parlare di molte accuse riguardanti forniture di armi alla Russia, ma sono infondate”, ha detto Peskov ai giornalisti commentando la recente dichiarazione del Segretario di Stato americano Anthony Blinken secondo cui l’Iran avrebbe fornito missili alla Russia.

foto Navy Petty Officer 1st Class Alexander Kubitza, DOD