La Galleria Comunale d’Arte racconta Ubaldo Badas pittore.

“Oggi riscopriamo un Ubaldo Badas pittore dopo averlo apprezzato come progettista. È quello che più affascina è che è riuscito a interpretare la città e i suoi luoghi”. Questo il commento del Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, intervenuto oggi all’inaugurazione della mostra “Ubaldo Badas pittore – I pennelli di Eupalinos” e al riallestimento della sala dedicata a Francesco Ciusa – I diversi volti della Sardegna”, visitabili presso la Galleria Comunale d’Arte.

“Oggi mi soffermo soprattutto – ha proseguito il primo cittadino nonché assessore alla Cultura ad interim – su Badas perché sono convinto che sia un cittadino cagliaritano che ha contribuito in maniera importante a modernizzare la nostra città. Ci ha regalato spazi importanti come la stessa Galleria o il Terrapieno e ora è intenzione dell’Amministrazion riqualificare altri punti di interesse”.

Uno di questi è l’ex scuola Mereu che, così come sottolineato da Enrica Anedda Endrich, presidente della Commissione Consiliare Cultura, potrebbe essere dedicata proprio a Ubaldo Badas: “Faccio i miei complimenti ai curatori di entrambe le esposizioni perché proprio la parola curatore rende al meglio quanto hanno fatto: la prima espressione dell’amore è prendersi cura degli altri e loro tre si sono presi cura di questi artisti con grande passione, dedicando questo progetto a due talenti di eccellenza come Badas e Ciusa”.

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Entrambe le esposizioni saranno visitabili nel percorso allestito presso la Galleria Comunale d’Arte, con ingresso nei Giardini Pubblici (viale San Vincenzo) dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 20.

“Ubaldo Badas pittore – I colori di Eupalinos”. Sarà il salone centrale del primo piano della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari ad ospitare la mostra che prevede l’esposizione di circa una trentina di dipinti realizzati da Ubaldo Badas tra gli anni Sessanta e Settanta. Si tratta di un aspetto poco conosciuto dell’illustre personaggio cagliaritano che si distinse nella prima metà del Novecento soprattutto per l’impronta modernista che seppe dare alla città di Cagliari con una serie di progetti architettonici che vennero realizzati pur non essendo lui architetto sulla carta. La mostra vuole indagare questo aspetto poco conosciuto, questo rovescio della medaglia, questo aspetto più intimo che vede il Badas profondo conoscitore della pittura, delle tecniche pittoriche dell’informale e di tutto ciò che si produceva a livello internazionale a quel tempo, come si evince dalle sue opere che ne evidenziano anche la profonda cultura.   

La presenza di queste opere crea l’occasione per riflettere anche sulle ristrutturazioni che Ubaldo Badas attuò sia per la Galleria Comunale stessa che per i Giardini Pubblici che ospitano l’edificio. Una narrazione visiva resa possibile grazie a dei documenti d’archivio messi a disposizione da Paolo Sanjust, Professore associato della Cattedra di Museologia della Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari. All’interno della sala verranno ricostruiti una serie di interventi architettonici, successivamente cancellati dalle nuove ristrutturazioni, che ricordano come quella sala fosse stata concepita dal Badas che si occupò delle ristrutturazioni del complesso negli anni ’30. L’architetto Gaetano Lixi che cura gli allestimenti ha progettato, insieme a Efisio Carbone, un ambiente color lavanda e usato il grigio per definire gli elementi architettonici realizzati con materiali temporanei. Le pitture realizzate da Ubaldo Badas rimandano a una narrazione intima e familiare che prende le distanze dai progetti architettonici e monumentali. È affidato al Prof. Giorgio Pellegrini un testo critico in cui si evidenziano le tarde capacità pittoriche di un personaggio a cui i cagliaritani attribuiscono il merito di aver “modernizzato” la loro città. 

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Francesco Ciusa – I diversi volti della Sardegna. Il riallestimento della sala “Francesco Ciusa” a cura dei Musei Civici, vuole raccontare, a distanza di 114 anni dalla partecipazione alla Biennale di Venezia della celebre scultura “La madre dell’ucciso”, quella felice temperie culturale che nei primi trent’anni del XX secolo investì la città di Nuoro e la Sardegna intera, trasformando agli occhi dei “continentali” l’immagine dell’Isola, da terra di banditi, in un luogo ricco, dalla storia millenaria e dalle tradizioni peculiari che attraevano artisti, esploratori e scienziati da ogni dove. 

Accanto ai gessi dello scultore nuorese – tra i quali ricordiamo l’originale de “La madre dell’ucciso” che fu presentato nel 1907 alla kermesse veneziana, la “Dolorante anima sarda”, “La filatrice” e il “Cainita” – nel rinnovato allestimento della sala, vedono nuovamente la luce alcuni dei capolavori dei maestri del primo novecento sardo, come i dipinti di Mario Delitala, Antonio Ballero, Felice Melis Marini, Giuseppe Biasi e Filippo Figari, che costituiscono parte della Collezione civica degli Artisti Sardi; a questi si aggiunge una selezione di importanti incisioni del Fondo Nicola Valle e, infine, una selezione di documenti, volumi e cartoline d’autore provenienti dal Fondo Fulvio Caporale di proprietà del Comune di Escalaplano, tra cui spicca una copia originale de “L’Eroica” e la novella “Il cane”, scritto autografo di Grazia Deledda. Completa la selezione archivistica a cura della Biblioteca dei Musei Civici una selezione di giornali e illustrazioni d’epoca dell’Archivio multimediale dell’immaginario di Cagliari – Centro Internazionale del Fumetto,nato nel 2018 per opera e volontà di Bepi Vigna. 

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