La Coppa Davis entra nel vivo.

Sono iniziati gli allenamenti in vista della sfida tra Italia e Corea del Sud, in programma al Circolo Tennis di Cagliari dal 6 al 7 marzo. Nessun allarmismo sul fronte del Coronavirus. Anche se la Corea è la seconda nazione dopo la Cina per numero di contagiati da coronavirus c’è la massima attenzione, fanno sapere gli organizzatori della FIT. Si giocherà a porte aperte, come confermato mercoledì scorso durante la conferenza stampa a Villa Devoto, che ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Christian Solinas, del Sindaco Paolo Truzzu e di Angelo Binaghi, Presidente della FIT.

“Entrambe le squadre sono monitorate dai medici – spiega Carlo Sciarra, amministratore delegato di Fit Servizi – i coreani alloggiano nello stesso albergo dell’Italia, ma in un’ala separata”.

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Per la sfida è stato predisposto un protocollo di emergenza. La procedura prevede, in caso di sintomi, possibilità di ricevere assistenza in un’area separata e l’eventuale trasporto in ospedale con una speciale ambulanza.

Dal punto di vista prettamente sportivo, Corrado Barazzutti ha a disposizione l’intera squadra ,  con la sola eccezione di Simone Bolelli, reduce dalla finale in doppio a Pau, che arriverà in giornata.  

Domenica sera sono arrivati a Cagliari gli sfidanti degli azzurri, Hong Chung, numero 1323 delle classifiche ATP in singolare, e Duckhee Lee, numero 235, primo giocatore sordo ad aver passato un turno nel circuito maggiore.  Più complesso il viaggio di Yunseong Chung, numero 334 del mondo, ad Antalya la passata settimana per disputare un torneo ITF, in cui ha peraltro perso al primo turno. Chung avrebbe dovuto effettuare scalo a Istanbul, ma la cancellazione del volo per Roma l’ha costretto a una consistente deviazione sulla tratta Antalya-Mosca-Roma-Cagliari. Dovrebbe pertanto arrivare nella giornata di martedì.

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“Veniamo da Seoul – ha detto la team manager della squadra Dajung Hong – in Corea tutti girano con la mascherina, l’ambasciata ci ha rassicurato sul fatto che la Sardegna è zona sicura. E non stiamo usando la mascherina”. Anche i controlli, dice, si sono limitati a una verifica della temperatura a Cagliari.

In Sardegna sono in arrivo anche una quindicina di tifosi e lo staff della Federazione coreana, che alloggeranno in un albergo diverso da quello della squadra. Tutti i giocatori, comunque, e i componenti dello staff saranno seguiti da un medico. I trasferimenti dall’hotel al circolo e viceversa, e la permanenza in albergo, saranno attentamente monitorati fino al termine della sfida.

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foto Sardegnagol, riproduzione riservata

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