Sardegna

La Consob mette in guardia dagli influencer: “Attenzione all’effetto gregge e ai consigli senza garanzie”.

La febbre da investimento social continua a crescere, ma con essa anche i pericoli. È per questo che Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, ha lanciato un appello tanto agli influencer, quanto ai milioni di risparmiatori italiani che ogni giorno li seguono su TikTok, YouTube e Instagram in cerca del “colpo giusto” in Borsa.

“Invitiamo gli investitori a non farsi trascinare dall’euforia collettiva o dalle promesse di guadagni facili, ricordando che chi fornisce consigli online non è necessariamente un professionista abilitato, e potrebbe non rispettare gli obblighi di trasparenza e correttezza informativa“, si legge nella nota della Consob.

Nel mirino di Consob ci sono soprattutto le offerte presentate come sicure e ad alta redditività, che sfruttano un linguaggio accattivante e un’estetica da “successo immediato”. Ma la realtà, avverte l’Autorità, è molto diversa: “Non esistono investimenti redditizi senza rischio, e seguire le mode può costare caro. Il cosiddetto “effetto gregge”, ovvero l’imitazione acritica delle scelte altrui, è uno dei principali pericoli”.

Agli stessi influencer, infine, la Consob ha ricordato che qualsiasi comunicazione su strumenti finanziari deve rispettare la normativa europea, inclusa quella sulle raccomandazioni d’investimento e la prevenzione degli abusi di mercato: “Chi pubblica contenuti in ambito finanziario deve garantire informazioni corrette, complete e trasparenti, specialmente quando vi siano conflitti d’interesse legati a partnership commerciali o remunerazioni occulte”.

Per rafforzare la campagna informativa, la Consob ha pubblicato anche un video divulgativo che parte dal classico “schema Ponzi” per illustrare le truffe più diffuse nei social, dove guadagni mirabolanti vengono spesso sbandierati per attrarre follower e denaro, senza alcuna base reale.

“Essere informati è la prima difesa contro i raggiri”, spiega una nota dell’Autorità. Ma nel tempo dell’algoritmo e dell’apparenza, il confine tra informazione e promozione diventa sempre più sfumato, e il rischio che a pagarne il prezzo siano i piccoli risparmiatori è più concreto che mai”.

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