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Italia, fuga senza fine dei cervelli: il Paese perde i suoi talenti.

In un’Europa sempre meno capace di trattenere le sue menti migliori, e in un’Italia che da anni registra numeri allarmanti sul fronte dell’emigrazione giovanile, prende il via il primo Policy Hackathon nazionale, ospitato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’evento, pensato per elaborare proposte concrete contro la fuga dei talenti, si terrà nel Salone degli Arazzi della sede romana di via del Corso, con un momento pubblico alle ore 16 alla presenza del ministro Adolfo Urso.

L’iniziativa rappresenta un tentativo, tardivo ma necessario, di rispondere a una delle emergenze sociali ed economiche più gravi del Paese. I dati parlano chiaro: dal 2011 oltre 700.000 giovani italiani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato l’Italia, e solo nel 2024 l’incremento dell’esodo ha toccato un +20,5%, con quasi 200.000 partenze in un solo anno. Uno stillicidio continuo che svuota il Paese di energie fresche, competenze e leadership futura. Senza contare che entro il 2035 l’Italia perderà oltre 1,5 milioni di persone in età lavorativa, rendendo sempre meno competitiva l’economia italiana e coeso il sistema di previdenza italiano.

A determinare questa emorragia di capitale umano sono fattori ben noti ma mai affrontati con decisione: stipendi bassi, precarietà diffusa, assenza di politiche giovanili di impatto e non calate dall’alto, un mercato del lavoro fragile e poco meritocratico. L’Italia, inoltre, si distingue per il numero ridotto di laureati e per la drammatica incidenza dei Neet – giovani che non studiano, non lavorano e non si formano – rendendosi sempre meno attrattiva anche per i talenti stranieri.

È in questo scenario che prende forma il Policy Hackathon, evento a inviti che coinvolgerà imprenditori, innovatori, accademici e rappresentanti delle istituzioni nella formulazione di proposte di legge per arginare l’emigrazione giovanile. I risultati dell’hackathon confluiranno nei contenuti della Rome Startup Week 2025 (RSW25), che si terrà il 7 e 8 maggio al Gazometro di Roma, con 30 talk e oltre 60 speaker italiani e internazionali.

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: trasformare l’Italia da Paese di partenza a hub dell’innovazione. Ma senza un cambio di rotta serio su salari, condizioni di lavoro e accesso al credito, il rischio è che anche i migliori progetti restino sulla carta. E che il treno dell’innovazione, ancora una volta, parta senza nessuno a bordo.