Sardegna

Istat: il digitale conquista i giovani, crolla la partecipazione sociale.

L’ingresso precoce nel mondo digitale segna profondamente le nuove generazioni, ma a farne le spese è la partecipazione sociale. Lo evidenzia il Rapporto 2025 dell’Istat, presentato oggi, che fotografa una realtà in cui la diffusione di internet cresce con velocità generazionale, mentre l’impegno civico e collettivo si riduce drasticamente.

Secondo i dati, il 90,5% dei giovani tra i 15 e i 19 anni, nati tra il 2000 e il 2004, usa regolarmente internet, contro il 39,1% dei coetanei nati tra il 1985 e il 1990. Per confronto, tra i 45-49enni, la percentuale di utenti regolari varia dal 27% tra i nati nel 1955-1959 a oltre il 93% per quelli nati vent’anni dopo.

Ma se l’accesso alla rete è sempre più precoce e pervasivo, l’impegno nella vita sociale e collettiva mostra un trend opposto. I dati Istat rilevano un forte calo della partecipazione sociale, specie tra i giovani adulti. Tra i 20-24enni, la percentuale di chi è coinvolto in attività sociali è passata dal 19% della generazione 1970-1974 a appena l’8,6% per i nati nel 2000-2004.

Il declino è evidente anche nella fascia più matura. Il picco massimo di partecipazione sociale tra i 50-54enni si osserva nei nati negli anni Cinquanta, con un valore del 28,8%, che si dimezza per la generazione del 1970-1974, scendendo al 14,1%.

Secondo l’Istat, questo fenomeno riflette cambiamenti culturali profondi, legati anche all’evoluzione dei ruoli familiari e sociali. Le generazioni nate negli anni Cinquanta, che hanno attraversato la transizione alla vita adulta negli anni Settanta – periodo di forte fermento politico e culturale – mantengono un impegno sociale più stabile nel tempo. Le coorti più giovani, invece, sembrano segnare una progressiva disconnessione dal tessuto collettivo, compensata solo in parte da nuove forme di socialità virtuale.

Foto di Vidmir Raic da Pixabay.com