Iran sotto attacco anche online: il sito dell’agenzia IRNA inaccessibile dopo i bombardamenti USA.
Subito dopo l’attacco aereo sferrato dagli Stati Uniti contro tre siti nucleari iraniani – Fordow, Natanz ed Esfahan – un’altra “bomba” è esplosa, questa volta nel cyberspazio: il sito dell’agenzia di stampa ufficiale dell’Iran, IRNA (www.irna.ir), risulta irraggiungibile da ore.
E chi cerca di accedere al portale viene accolto da un messaggio lapidario: “Error 504 | Gateway Timeout — Website server temporarily unavailable. Please try again in a few minutes“.
Ma quei “few minutes” sembrano essersi trasformati in un blackout prolungato, che riporta alla mente un precedente significativo: il sito del Cremlino, oscurato a più riprese tra il 2022 e il 2023, nei momenti più caldi della guerra in Ucraina.
Le ragioni dell’oscuramento non sono ufficiali. Le cause tecniche potrebbero essere molteplici: un sovraccarico di accessi, un attacco informatico (DDoS), oppure una disconnessione volontaria dai server internazionali, magari per evitare la diffusione di notizie non filtrate o destabilizzanti. Ma di fronte a un attacco militare di queste proporzioni, l’ipotesi di un’interferenza deliberata – interna o esterna – non è affatto remota.
IRNA è da decenni la voce ufficiale del governo iraniano, lo strumento attraverso cui Teheran comunica le sue posizioni al mondo. Bloccarla nelle ore immediatamente successive a un attacco militare significa silenziare una parte della narrazione, impedendo al regime di rispondere, commentare o difendersi sul piano dell’informazione.
Uno scenario già visto con la Russia, quando il blackout digitale accompagnò le sanzioni economiche e l’oscuramento di alcune testate giornalistiche russe in Europa, come Sputnik e Russia Today… tu chiamala se vuoi democrazia e promozione del senso critico. Ora, sembrerebbe, tocca all’Iran.
La temporanea (ma sospetta) sparizione del sito di IRNA si inserisce in uno schema ricorrente: colpire i centri strategici, neutralizzare le difese, controllare la narrazione.
E in un mondo dove la verità si costruisce (e si manipola) in tempo reale, oscurare l’altro è diventato uno degli strumenti più potenti. Non a caso, tra i bersagli meno dichiarati ma più sensibili di ogni conflitto moderno, ci sono proprio le redazioni, i portali e le agenzie stampa. Come ricordano gli ultimi attacchi di Israele in Iran.
Silenziare IRNA, dunque, non è solo un problema tecnico. È un messaggio.
foto VladoZg da Pixabay.com