Invitalia, Corte dei Conti: “Gestione 2020 positiva”.

I risultati economico-finanziari 2020 di Invitalia e del relativo gruppo sono positivi, rispettivamente per euro 35.350.188 e per euro 36.897.000, entrambi in crescita sul 2019.

È quanto emerge dalla relazione sulla gestione 2020 di Invitalia, approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei Conti, con cui la magistratura contabile ha rilevato che, come capogruppo, il dato Invitalia inerente al saldo tra interessi attivi e passivi è negativo per 2,7 milioni di euro, a fronte del dato 2019 che, sempre negativo, ammontava a 1 milione di euro.

Le commissioni attive crescono di 9,3 milioni (passando da 134,5 a 143,8 milioni di euro) e le commissioni passive diminuiscono di 4 milioni. L’attività di negoziazione evidenzia un saldo negativo di 111.000 euro, contro un saldo positivo di 1,38 milioni sull’esercizio precedente. Il patrimonio netto, passando da circa 806 milioni a 824, registra un aumento di 18.663.174 euro, similmente al patrimonio netto consolidato che, da 765,2 milioni di euro, raggiunge quota 805,54 milioni.

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Nel 2020 Invitalia, anche tramite le società partecipate, ha proseguito nell’attuazione delle politiche di sviluppo delineate dal Governo e ha operato come centrale di committenza o stazione appaltante per la realizzazione di opere pubbliche. Sul fronte PNRR, è stata soggetto “in house” per la realizzazione degli investimenti strategici finalizzati allo sviluppo e alla coesione territoriale. Ha incentivato l’imprenditorialità, l’autoimpiego e lo sviluppo economico delle aree di crisi, mettendo a punto progetti di riconversione e riqualificazione industriale, e ha consolidato il suo ruolo di centrale di committenza.

La società ha avuto una posizione centrale tanto nel supporto alle imprese colpite dalla crisi economica legata alla pandemia che per l’attuazione, nei prossimi anni, degli interventi del PNRR.

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Nel 2021 è stato, infine, sottoscritto l’accordo Anci-Invitalia, finalizzato ad accelerare l’attuazione dei progetti di Comuni e città metropolitane per l’implementazione della capacity building degli enti e la definizione di programmi di intervento sostenibili, innovativi e rapidi, rafforzando la qualità della spesa pubblica.