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Interrogazioni parlamentari a Bruxelles: 200 parole per denunciare i problemi dell’UE?

C’è un paradosso che pochi conoscono, ma che mina alle fondamenta la trasparenza democratica dell’Unione Europea: le interrogazioni parlamentari indirizzate alla Commissione non possono superare le 200 parole. Duecento. Una biografia su Tinder, una “breve” di giornale, molto meno dello spazio necessario per descrivere le criticità reali che riguardano programmi, fondi e politiche che incidono sulla vita di milioni di cittadini.

Come si fa, con questo vincolo, a porre domande puntuali e articolate su temi complessi come la gestione dei fondi Erasmus+, le procedure di appalto, la politica agricola comune o il rispetto dello Stato di diritto? Semplice: non si fa. Il risultato, come emerge dalla cronaca parlamentare europea, è un impoverimento del dibattito istituzionale e un ostacolo al diritto di controllo che il Parlamento dovrebbe esercitare sull’Esecutivo europeo. La Commissione Ue, con i mandati von der Leyen, sta conoscendo infatti un’accelerata verso l’assolutismo, come ricordano anche le recenti decisioni sul programma ReArm.

E mentre gli eurodeputati devono comprimere interrogazioni in una manciata di parole, le risposte della Commissione non hanno alcun limite. Lunghi testi, densi di tecnicismi, che spesso arrivano con mesi di ritardo e che, più che chiarire, hanno l’effetto di confondere. Una disparità che sa di arroganza istituzionale: poche righe per chi domanda, pagine intere (e talvolta vaghe) per chi risponde, quando decide di farlo.

Viene da chiedersi: perché un cittadino dovrebbe essere incoraggiato a rivolgersi ai propri rappresentanti se questi, a Bruxelles, non hanno neppure la possibilità di esprimere in modo compiuto le problematiche sollevate? Non si tratta di un dettaglio tecnico, quindi, ma di un vulnus democratico.

Se davvero l’UE vuole ridurre la distanza con i cittadini (piuttosto che finanziare costosissime e inutili iniziative), deve cominciare dalle basi: garantire che le interrogazioni parlamentari siano strumenti di controllo reale, non ridotte a un esercizio di sintesi forzata che depotenzia la loro funzione politica. Perché la democrazia non può essere compressa in 200 parole.

foto Alexis Haulot Copyright: © European Union 2022 – Source : EP