Inps. I dati sulle astensioni dal lavoro per malattia nel settore pubblico e privato.

Secondo i dati dell’osservatorio dell’Inps, per quanto riguarda la certificazione di malattia, nel secondo trimestre 2020 sono arrivati 3.187.689 certificati, di cui l’80,0% dal settore privato. Circa due milioni in meno rispetto all’anno precedente. Nel secondo trimestre 2019, infatti, erano stati presentati 5.362.989 certificati e la componente privata era pari al 74,4%.

Foto di Free-Photos da Pixabay
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Sempre nel secondo trimestre dell’anno 2020 si registra un forte decremento del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, maggiormente accentuato per il settore pubblico (-53%) rispetto a quello privato (-36%). Il decremento risulta più marcato nelle regioni del Centro-Sud (-61% vs -47% per il Centro e -62% vs -40% per il Sud). Si riscontrano inoltre differenze di genere nel settore pubblico (-44% per i maschi e -57% per le femmine) che non si registrano nel settore privato (-36% per i maschi e -37% per le femmine).

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La riduzione, è riferibile sostanzialmente agli effetti, nel secondo trimestre 2020, dell’epidemia di coronavirus iniziata in Italia alla fine di febbraio: come noto infatti, a partire dal 9 marzo 2020 il Governo ha messo in atto delle misure per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 che prevedevano la chiusura delle aziende private appartenenti a settori di attività economica non essenziali e il regime di smartworking, maggiormente rilevante per i dipendenti pubblici. Pertanto la chiusura delle attività economiche, per tutto il mese di aprile e parte del mese di maggio, ha avuto come conseguenza un accesso molto limitato agli studi dei medici di base, i quali sono stati contattati quasi esclusivamente per le certificazioni riferibili al Covid 19, mentre sono state evitate le richieste relative alle eventuali malattie di lieve entità, sia da parte dei dipendenti del settore privato e ancora di più da parte dei dipendenti del settore pubblico.

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Quanto appena riportato trova conferma anche nei dati riguardanti gli indici di relatività, infatti a una diminuzione importante del numero dei certificati corrisponde una diminuzione meno che proporzionale del numero dei giorni di malattia. Le giornate medie di prognosi per lavoratore con almeno un giorno di malattia passano da 9,6 nel secondo trimestre 2019 a 15,3 nello stesso trimestre del 2020 per il settore privato, e da 9,2 a 17,2 per il settore pubblico. Consistente anche l’incremento delle giornate medie di malattia per certificato (da 5,5 a 8,2 nel settore privato, da 4,9 a 9,0 nel settore pubblico).

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Nel mese di dicembre 2019 (ultimo dato disponibile) il numero complessivo dei lavoratori dipendenti interessati al controllo d’ufficio dello stato di malattia da parte dell’Inps è stato di 14,1 milioni di lavoratori, di cui 3,1 nel settore pubblico (polo unico) e 11,0 nel settore privato (assicurati). L’attività di verifica ispettiva dello stato di malattia del lavoratore ha risentito però del periodo di emergenza sanitaria per l’epidemia da Covid-19. Nel secondo trimestre 2020 infatti non sono state effettuate visite mediche di controllo in quanto dal 9 marzo, sull’intero territorio nazionale, sono stati sospesi tutti gli accertamenti medico fiscali (l’attività è stata riavviata il 10 agosto).

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