Infrazioni Ue: la Commissione richiama l’Italia per specie aliene invasive e direttiva sulle armi.
Nel consueto pacchetto mensile di decisioni in materia di infrazioni, la Commissione europea ha avviato nuove azioni legali contro diversi Stati membri, tra cui l’Italia, per mancata applicazione del diritto dell’Unione in settori chiave, dalla tutela della biodiversità alla sicurezza delle armi da fuoco. L’obiettivo è garantire il rispetto uniforme della normativa europea, a beneficio di cittadini, imprese e ambiente.
Una delle decisioni più rilevanti riguarda la gestione della formica di fuoco (Solenopsis invicta), una delle specie aliene invasive più aggressive e dannose. La Commissione ha inviato un parere motivato all’Italia (procedura INFR(2024)2226), accusando il Paese di non aver attuato le misure previste dal regolamento Ue 1143/2014.
Dopo il rilevamento della specie in Sicilia, le autorità italiane non hanno notificato tempestivamente la Commissione e gli altri Stati membri, come richiesto in caso di rilevamento precoce. Inoltre, non sono state comunicate misure di eradicazione entro tre mesi, né adottate azioni efficaci per contenere la diffusione accidentale dell’insetto.
La Commissione sottolinea che l’Italia non ha attivato un adeguato sistema di sorveglianza delle specie aliene invasive di interesse unionale, e non ha risposto in modo soddisfacente alla lettera di costituzione in mora inviata nel novembre 2024.
Il governo italiano ha ora due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie, pena il possibile deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue.
Sempre nel pacchetto, la Commissione ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia e la Finlandia (INFR(2025)2070 per l’Italia) per trasposizione incompleta o errata della Direttiva 2021/555 sulle armi da fuoco, che disciplina l’acquisizione, la detenzione e la circolazione di armi civili, componenti essenziali e munizioni in ambito Ue.
Entrambi i Paesi hanno due mesi per replicare e rimediare alle carenze evidenziate. In caso contrario, Bruxelles potrà decidere di procedere con l’invio di un parere motivato, secondo step della procedura d’infrazione.
Nel complesso, la Commissione ha chiuso 112 casi in cui gli Stati membri hanno risolto le criticità segnalate, evitando così di proseguire con l’iter di infrazione.