Industria europea delle batterie: si lavora al calcolo dell’impronta di carbonio.
La Commissione Europea sta perfezionando il metodo di calcolo dell’impronta di carbonio per le batterie, uno strumento chiave per guidare il mercato verso prodotti più sostenibili. Tuttavia, alcune criticità emergono per Paesi come la Polonia, dove la transizione energetica è più lenta e costosa, rischiando di penalizzare ingiustamente i produttori locali rispetto a quelli di Paesi con un mix energetico più verde.
Interpellata dall’eurodeputato Piotr Müller (ECR), la Commissione ha spiegato che il regolamento sul calcolo dell’impronta di carbonio delle batterie, previsto dall’Articolo 7 del Regolamento UE 2023/1542, prevede un approccio graduale con requisiti sempre più stringenti per incentivare la produzione di batterie a minore impatto ambientale, indipendentemente dal luogo di produzione.
Attualmente è in corso l’elaborazione di una metodologia per la verifica dell’impronta di carbonio delle batterie per veicoli elettrici, con un processo di consultazione pubblica e confronto con gli esperti degli Stati membri, che si è concluso nel luglio 2024. La Commissione sta ora valutando i feedback ricevuti prima di adottare l’atto delegato definitivo.
Inoltre, le norme sul carbon footprint si applicheranno a tutte le batterie immesse sul mercato europeo, comprese quelle importate, per evitare distorsioni competitive a favore di prodotti provenienti da Paesi terzi con standard ambientali meno rigorosi.
La Commissione non ha escluso, infine, l’introduzione di meccanismi compensativi per i produttori dei Paesi in transizione energetica, sottolineando, però, che l’obiettivo primario resta garantire trasparenza e sostenibilità nel settore, favorendo un mercato europeo delle batterie più verde e competitivo a livello globale.