Incompatibilità e affidamenti diretti. I doppi standard del centrosinistra in Consiglio regionale.
Dopo aver passato una intera legislatura (la XVI) a urlare contro il “malaffare” prodotto dal Governo di Christian Solinas, a distanza di 13 mesi dalla vittoria dello scorso 24 febbraio 2024, il centrosinistra sardo continua a confermare tutta la propria inconsistenza e contraddittorietà.
A ricordarlo, se mai ce ne fosse bisogno, l’assenza della minima critica verso l’incompatibilità dell’attuale presidente del Consiglio della Regione, Piero Comandini, con la carica di segretario regionale del Partito Democratico. Inconciliabilità istituzionale particolarmente stigmatizzata invece dal centrosinistra nella scorsa legislatura, quando sullo scranno più alto del Consiglio sedeva Michele Pais. Al tempo numero 1 della Lega in Sardegna.
Doppi standard riscontrabili anche nel caso dell’ultima variazione di bilancio dello scorso novembre 2024, dove tutti nell’attuale maggioranza (e diciamolo proprio tutti), hanno distribuito oltre 22 milioni di euro ad amici, groupies ed associazioni “amiche” per rimettere a posto gli infissi, rifare il parco auto e andare in giro per la Sardegna a dipingere murales da 60mila euro. Lo avessero fatto Solinas e soci cosa sarebbe crollato? Il cielo?
Nessuna “alzata di coerenza”, pensando all’ultimo caso in ordine di arrivo, si è registrata poi in occasione dell’affidamento diretto – come indicato oggi nella pagina Facebook di Mario Guerini – di 139mila euro alla società cagliaritana Interforum Srl della compagna del Presidente Comandini.
Elementi decisamente di poco interesse per la magistratura regionale. Eppure, per coloro che vorrebbero fare un pò di pulizia, spazi ce ne sarebbero a iosa. Nel frattempo, lo schifosissimo centrosinistra sardo può continuare a fare quello che sà fare meglio: predicare bene e razzolare male.
Qualcuno vuole ancora lamentarsi degli attuali tassi di astensionismo?