Sardegna

In Italia oltre 500mila persone convivono con un tumore del sangue.

In Italia sono più di 500mila le persone che convivono con una neoplasia del sangue. Ogni anno si aggiungono circa 30mila nuove diagnosi, un dato che fotografa una condizione in costante evoluzione. I numeri parlano chiaro e raccontano una realtà in cui la ricerca scientifica ha radicalmente cambiato il panorama delle cure: le possibilità di guarigione sono in aumento e, in molti casi, è possibile convivere con la malattia per lunghi periodi mantenendo una buona qualità della vita.

In questo contesto, diventano prioritari due obiettivi: offrire un sostegno concreto ai pazienti ematologici e garantire l’accesso a terapie sempre più innovative ed efficaci. Traguardi raggiungibili grazie al lavoro sinergico tra l’Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma (Ail), le società scientifiche e gli enti impegnati nella lotta contro i tumori ematologici. Una collaborazione costante e sempre più stretta che, oggi più che mai, può fare la differenza.

A parlare sono i dati, più eloquenti di qualsiasi parola: l’impatto dell’Ail nella ricerca clinica e nella vita quotidiana di migliaia di pazienti ematologici e delle loro famiglie è tangibile. Solo nell’ultimo anno, Ail Nazionale e le sue sezioni provinciali hanno finanziato 157 progetti di ricerca scientifica. Un impegno che ha sostenuto studi innovativi finalizzati a comprendere meglio i meccanismi alla base dei tumori del sangue, a favorire diagnosi sempre più precoci e accurate, a migliorare la gestione clinica dei pazienti e a sviluppare nuove terapie efficaci. Oltre a questo, sono stati erogati assegni di ricerca e borse di studio a giovani ricercatori e sono stati supportati laboratori di ricerca clinica e sperimentale su tutto il territorio nazionale.

Nel 2025 Ail rafforza ulteriormente il proprio impegno: tra i progetti in programma figurano studi avanzati sulle terapie Car-T, ricerche internazionali su leucemie e mielodisplasie, e il primo vero trial clinico sull’attività fisica nei pazienti ematologici. A questi si affiancano i consueti finanziamenti destinati alle principali società scientifiche ed enti di ricerca del settore (Sie, Sies, Fil, Gitmo e Airop) a conferma di una strategia sempre più orientata verso le nuove frontiere della cura e del miglioramento della qualità di vita.

Nel 2024 si sono registrati circa 2.600 casi di leucemia mieloide acuta e circa 4.000 casi di mielodisplasie che riguardano in maggioranza over 65. Sono tumori aggressivi e spesso curabili. Oggi, sono disponibili terapie efficaci che consentono di ottenere buone remissioni e anche, migliorando le condizioni cliniche, rendere il paziente candidabile al trapianto allogenico, cioè ad un percorso terapeutico potenzialmente curativo.

Negli ultimi anni, l’immunoterapia e i farmaci biologici hanno trasformato l’approccio terapeutico in ematologia. Grazie all’efficacia e minore tossicità, offrono nuove opportunità di cura, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti e aprendo la strada a combinazioni sempre più mirate e innovative. Tra le soluzioni più promettenti ci sono gli anticorpi bispecifici e le Car-T, una terapia altamente personalizzata, anche se più complessa da gestire.

I tumori ematologici infantili più frequenti sono le leucemie acute, linfoidi e mieloide, i linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin. In Italia, ogni anno si ammalano di una neoplasia circa 1.400 bambini tra 0 e 5 anni e circa 800 adolescenti e quella ematologica oncologica è predominante in Italia come nel resto del mondo.