Sardegna

Immigrazione e rimpatri: gli stranieri sono più giovani, gli italiani tornano dal Nord Europa e Americhe.

Nel biennio 2023–2024, il fenomeno del rimpatrio dei cittadini italiani mostra un nuovo calo dopo anni di crescita altalenante. I dati Istat parlano chiaro: 61mila rimpatri nel 2023 e 53mila nel 2024, in netto calo rispetto ai due anni precedenti, quando la media annua era stata di circa 75mila. Un’inversione di tendenza che segna un ritorno ai livelli pre-pandemici, ma che riflette anche una diversa attrattività del Paese per i suoi emigrati.

Il ritorno in patria, spiegano gli analisti dell’Istat, dipende da molteplici fattori: condizioni socioeconomiche nei Paesi di emigrazione, politiche fiscali di incentivo al rientro, ricongiungimenti familiari, ma anche shock esterni come crisi sanitarie o conflitti internazionali. Tendenze di fondo, queste, che continuano a influenzare la mobilità italiana in uscita e in rientro.

Le differenze tra immigrati stranieri e rimpatriati italiani non si fermano alle motivazioni. Cambia anche la composizione anagrafica. I dati 2023-2024 indicano che oltre la metà degli stranieri arrivati in Italia (50,7%) ha un’età compresa tra i 15 e i 34 anni, mentre tra gli italiani di ritorno questa fascia rappresenta solo il 32,6%. Al contrario, un terzo dei rimpatriati ha più di 45 anni, contro appena il 17,7% degli immigrati stranieri. Il risultato: un’età mediana di 34 anni per gli italiani di ritorno, contro i 29 anni degli stranieri.

I Paesi di provenienza dei rimpatri riflettono la storica emigrazione italiana. Germania (15,2%) e Regno Unito (12,3%) restano in cima alla lista, seguiti da Svizzera (8,2%), Francia (6%) e, oltre l’Atlantico, Brasile (6,1%), Stati Uniti (5,6%) e Argentina (5,5%). Una geografia che evidenzia il ritorno da mete “classiche” del lavoro e dell’emigrazione italiana.

Un’ultima nota riguarda le destinazioni interne. A differenza degli immigrati stranieri, che si stabiliscono nel Mezzogiorno nel 25,2% dei casi, quasi un terzo (32,7%) degli italiani rientrati sceglie proprio una regione del Sud come nuova residenza. Un segnale che, per molti, il ritorno a casa passa anche da un recupero del legame con le proprie radici geografiche.

Nel complesso, i dati mostrano una dinamica migratoria bifronte: da un lato un’Italia che continua ad attrarre giovani stranieri, dall’altro un flusso di ritorni di cittadini più maturi, spesso legati a cicli di vita e motivazioni personali, che segnalano una trasformazione lenta ma costante del profilo demografico del Paese.

Foto di Kaserei da Pixabay.com