Immigrazione di massa e violenza: si riaccende il dibattito in Europa.
La recente escalation di violenza consumatasi in Germania, come non ricordare i tragici episodi avvenuti a Magdeburgo nel dicembre 2024 e ad Aschaffenburg nel gennaio 2025, sta riaccendendo il dibattito sul legame tra immigrazione di massa e aumento della criminalità violenta in Europa. In particolare, crimini come aggressioni, violenze di gruppo e reati sessuali hanno sollevato preoccupazioni tra i cittadini europei, in relazione all’impatto della crescente presenza migratoria nei rispettivi Paesi Ue.
Mary Khan, membro del gruppo dell’Europa delle Nazioni Sovrane, ha chiesto alla Commissione europea di fornire chiarimenti in merito alla correlazione tra i flussi migratori e i tassi di criminalità violenta negli Stati membri.
La domanda solleva anche il tema della responsabilità politica della Commissione europea rispetto alle conseguenze delle sue politiche migratorie, accusate da alcuni di aver contribuito al deterioramento della sicurezza pubblica in Europa.
La Commissione europea, dal canto suo, ha risposto escludendo ogni responsabilità sulla questione, chiarendo che non raccoglie dati specifici sulla correlazione tra immigrazione e crimini violenti. “L’Eurostat – ha dichiarato il commissario europeo Magnus Brunner -, fornisce informazioni generali sui reati in base alla Classificazione Internazionale dei Crimini per Scopi Statistici, ma non include un’analisi diretta della connessione tra immigrazione e tassi di criminalità”.
In merito al possibile legame tra immigrazione e aumento dei crimini violenti, la Commissione fa riferimento alla ricerca scientifica che, secondo l’Esecutivo von der Leyen, non supporta l’idea di una relazione causale diretta. “Focalizzarsi su un singolo fattore come l’immigrazione può distorcere la realtà e fornire una visione errata del fenomeno – ha aggiunto Brunner -. Infatti, la realtà dei crimini violenti è molto più complessa e dipende da vari fattori socio-economici, culturali e politici”.
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