Ilaria Salis, sette giorni per decidere il suo destino politico e giudiziario.
Il conto alla rovescia è iniziato. Tra una settimana la Commissione Affari Giuridici (Juri) del Parlamento europeo voterà sulla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare a Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra. Eletta dopo 15 mesi di detenzione a Budapest, Salis è accusata di aggressione e rischia fino a 24 anni di carcere.
L’appuntamento è fissato per il 23 settembre a Bruxelles. In caso di parere favorevole alla revoca, il dossier passerà alla plenaria di Strasburgo, dove il 7 ottobre si terrà il voto decisivo. Due gli scenari possibili: conferma dell’immunità, che bloccherebbe il processo in Ungheria, o decadenza, con conseguente riapertura del procedimento giudiziario.
La partita politica è delicata. Socialisti, Verdi e “La Sinistra” sono schierati a favore di Salis, mentre popolari, conservatori e patrioti spingono per la revoca, ritenendo che i reati contestati siano precedenti all’elezione e dunque non coperti dall’immunità.
Il clima è teso anche sui social. Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orbán, ha risposto a un post dell’eurodeputata pubblicando le coordinate GPS del carcere di Marianosztra, lo stesso dove Salis era detenuta fino alla sua elezione.
“Il 7 ottobre si giocherà il mio destino – ha scritto l’eurodeputata –. Spero che il Parlamento scelga di non piegarsi all’autoritarismo e di restare dalla parte dello Stato di diritto”.
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