Il limbo dei giovani del Servizio civile all’estero.

Con una nota dello scorso 13 agosto, il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale aveva invitato gli enti interessati a sospendere le partenze degli operatori volontari verso 19 Paesi*. Un provvedimento, questa la giustificazione del Dipartimento, adottato “in ragione dell’emergenza sanitaria globale e delle conseguenti misure restrittive che non presentano condizioni ottimali per lo svolgimento dei progetti di Servizio Civile”. Nonostante l’apertura del Capo Dipartimento Marco De Giorgi, espressosi a favore di una soluzione per trovare un accordo con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sono centinaia i giovani volontari bloccati in Italia e numerose le organizzazioni alle prese con notevoli problematiche con i partners locali.

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Al fine di sbloccare questa impasse, il 26 agosto si è tenuto un nuovo incontro che ha visto il coinvolgimento del Dipartimento per le Politiche Giovanile, del Ministero competente e degli enti del servizio civile, dal quale è emersa l’apertura al riavvio delle attività in 6 Paesi (Ecuador, Perù, Colombia, Kenya, Mozambico ed Etiopia) sui 19 esclusi. Ma, ed era facilmente prevedibile, la soluzione è ancora lontana. A confermarlo anche il lancio di una petizione online sul portale Change.org, finalizzata a sollecitare il Dipartimento a “rivedere al più presto la sua decisione” e permettere ai giovani partire. “Le alternative proposte dal Dipartimento – secondo i promotori dell’iniziativa -, il lavoro da remoto o il ricollocamento in progetti in Italia o all’estero, non sono praticabili. I diritti dei volontari e delle organizzazioni che hanno preso parte al SCU non possono essere così calpestati”.

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Rimanendo nell’ambito del Servizio Civile, a fronte di queste criticità, la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, attraverso un post su Facebook, ha annunciato l’avvio del servizio civile ambientale: “Grazie al protocollo di intesa stipulato insieme al Ministro della transizione ecologica Cingolani – spiega -, possiamo dare ai ragazzi opportunità e strumenti per diventare parte attiva di questa rivoluzione verde” per diffondere “un approccio consapevole alla sostenibilità e alla interconnessione tra la dimensione ambientale e quella sociale ed economica”. A fronte di tanto entusiasmo si spera in un pronto intervento della ministra.

*Bielorussia; Cameroun; Etiopia; Kenya; Madagascar; Mozambico; Rep. Dem. del Congo; Sudan; Uganda; Bolivia; Brasile; Cile; Colombia; Ecuador; Guatemala; Perù; Cina; Filippine; India.

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Foto di D Mz da Pixabay