Il Consiglio dei ministri approva il NADEF.

Il Consiglio dei ministri, nel corso dell’ultima seduta, ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) che rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, aggiornando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica ed elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025. 

La politica economica che il Governo ha adottato – si legge nella nota del Cdm – “si basa sull’esigenza di rispondere all’impennata dell’inflazione e all’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più fragili, e di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo e a livello globale, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell’Unione europea e extra europei”. 

LEGGI ANCHE:  Caro trasporti nell'Isola, l'opposizione in Consiglio regionale: "Convocare urgentemente Commissione Trasporti e Aula".

Un forte impegno sarà anche dedicato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da cui dipendono ingenti investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana. 

Come specificato nella NADEF, l’entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia. 

La previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all’1,8 per cento e all’1,5 per cento. 

Le nuove stime del deficit tendenziale confermano quelle della NADEF di settembre relativamente al 2022 e al 2023, in cui l’indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1 per cento del PIL e al 3,4 per cento del PIL. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento. 

LEGGI ANCHE:  Continuità territoriale, 4 offerte per le tratte da e per Alghero.

Il lavoro di predisposizione della legge di bilancio, quindi, procederà a ritmi sostenuti nei prossimi giorni, con l’obiettivo di consegnare al più presto al Parlamento il disegno di legge di bilancio per il 2023. 

Contestualmente, il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, la Relazione al Parlamento, ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, da presentare alle Camere, ai fini dell’autorizzazione allo scostamento di bilancio. Con la relazione gli obiettivi programmatici sono fissati a 4,5 nel 2023, 3,7 nel 2013 e 3 nel 2025. Rispetto alla previsione tendenziale questo comporta un margine di risorse da utilizzare di 21 miliardi per il 2023 e di 2,4 miliardi per il 2024. La relazione dà conto dell’extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022. 

LEGGI ANCHE:  Autonomia differenziata, Pais: “Consiglio regionale protagonista dibattito”.

Attraverso le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili con lo scostamento, il Governo intende adottare misure che consentiranno di assicurare gli urgenti e necessari interventi per contrastare gli aumenti energetici. 

foto governo.it