Il 4,6% delle persone tra i 50 e i 74 anni nell’UE riceve una pensione di invalidità.
Nel 2023, il 45,1% dei cittadini europei tra i 50 e i 74 anni ha ricevuto una forma di pensione. Di questi, secondo le ultime rilevazione dell’Eurostat, il 39,7% ha percepito una pensione di vecchiaia, mentre il 4,6% ha beneficiato di pensioni di invalidità o altre prestazioni periodiche legate alla disabilità. Lo 0,8% ha ricevuto entrambe le tipologie.
Tra i 50 e i 59 anni, le pensioni di invalidità rappresentano la forma prevalente di sostegno economico, ma con l’avanzare dell’età, le pensioni di vecchiaia diventano rapidamente dominanti. Nella fascia 70-74 anni, infatti, la grande maggioranza percepisce una pensione di vecchiaia: il 97,2% degli uomini e l’89,5% delle donne.
A livello nazionale, la percentuale complessiva di pensionati tra i 50 e i 74 anni è risultata più alta in Polonia (56,2%), seguita da Estonia e Slovacchia (entrambe con il 54,7%). Le quote più basse sono state registrate in Spagna (30,7%), Grecia (34,1%) e Italia (35,4%).
Le pensioni esclusivamente per invalidità o prestazioni simili sono più diffuse in Estonia (11,5%), Danimarca (10,1%) e Lituania (9,1%), mentre rappresentano una quota minima a Cipro (1,9%), Malta (2,2%) e Grecia (2,5%).