I rilievi del Dipartimento per le Riforme Istituzionali sul Dl 107, Antonello Peru: “Ennesimo attacco alla nostra Autonomia”.

“I rilievi formulati dal Dipartimento per le Riforme Istituzionali che potrebbe portare all’impugnazione della legge n.7 del 2021 di riforma degli Enti Locali rappresentano un ennesimo attacco alla nostra Autonomia. Dobbiamo rigettare con forza questo sistematico tentativo di bloccare ogni tipo di provvedimento assunto in questa legislatura dalla nostra Regione. Non possiamo consentire che venga limitata la nostra capacità decisionale”. Così il consigliere regionale del gruppo UDC-Cambiamo!, Antonello Peru, ha commentato il giudizio di coerenza dell’organo del Governo Italiano sul Dl 107 promosso dalla maggioranza regionale.

“Nel caso specifico – spiega Peru – voglio sottolineare come i rilievi evidenziati facciano riferimento ad una presunta illegittimità costituzionale che avrebbe dovuto comportare analogo provvedimento di impugnazione nei confronti della precedente legge di riforma degli enti locali approvata nella scorsa legislatura. Anche la legge n.2 del 2016, infatti, modificava le circoscrizioni territoriali, ad esempio quella di Cagliari con la creazione della Provincia del Sud Sardegna, ma stranamente in quel caso il Governo non ebbe niente da eccepire e da impugnare”.

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Secondo l’esponente della maggioranza il giudizio del dipartimento non entrerebbe nel merito del testo ma sarebbe prodotto da una scelta politica: “Il fatto che i rilievi di costituzionalità vengano sollevati in questa legislatura e non nella precedente conferma il fatto che siamo di fronte ad una scelta esclusivamente politica. È evidente che ci sia una sorta di pregiudizio politico da parte del governo nazionale nei confronti dell’attuale maggioranza che governa in Regione. Il rischio concreto per la Sardegna – conclude l’esponente di UDC-Cambiamo! – è che si voglia mettere in discussione la nostra Autonomia e, come avvenuto nel passato, si voglia costringere la Sardegna a subire la volontà e le scelte del Governo centrale”.

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