I Patagarri, la Palestina, la Paraculata.
L’ultima edizione del concertone del prima maggio, svoltasi regolarmente con tanto di diretta su Tele Meloni malgrado la presenza in Italia del fascismo, è stata indubbiamente caratterizzata dalla performance dei Patagarri. La band, proveniente da una delle principali fucine di musica alternativa e underground in Italia, “X Factor”, ha galvanizzato la folla con la reinterpretazione di una canzone tradizionale ebraica, “HavaNagila”, in cui le parole del testo sono state sostituite dallo slogan “Free Palestine”.
Grazie a tale lampo di genio comunicativo, nel breve volgere di una paraculata i Patagarri sono passati dalla condizione di probabile ennesima meteora da talent show a quella di paladini della causa palestinese. Rapidamente le loro pagine social sono state subissate di nuovi followers e commenti inneggianti al coraggio dimostrato.
Effettivamente, si possono solo immaginare le gravi conseguenze cui i Patagarri andranno incontro per via del loro gesto. Dovranno nascondersi dai sicari del Mossad? Daranno loro la caccia le squadracce fascioebraiche già autrici della vile aggressione a Chef Rubio? O magari saranno mandati al confino a Ventotene da Giorgia Meloni su richiesta di Bibi Netanyahu?
Nel frattempo, In attesa di essere martirizzati dai poteri forti sionisti, i Patagarri possono legittimamente fregarsi le mani. In un’epoca plasmata dai social media in cui gli slogan hanno liberato le persone dalla sgradevole incombenza del pensare, Il riflesso pavloviano di massa causato dal loro “free Palestine” si è immediatamente trasformato in un hype pazzesco.