I lavoratori del settore servizi si schierano con Trump: “Sì all’abolizione delle tasse sulle mance”.
La proposta del presidente Donald J. Trump di eliminare le tasse sulle mance ha raccolto ampio sostegno tra i lavoratori a ore nei settori dei servizi, dell’ospitalità e del commercio al dettaglio. Secondo un nuovo sondaggio, oltre l’80% degli intervistati sostiene l’idea, considerandola una misura capace di offrire stabilità economica immediata e un sollievo concreto in un contesto segnato da anni di rincari e incertezze.
La misura fa parte del più ampio piano legislativo battezzato One Big Beautiful Bill, con cui il presidente intende rilanciare la sua agenda economica. Nel dettaglio, l’83% dei lavoratori vorrebbe che le mance diventassero esenti da imposte, mentre solo il 4% si è detto contrario.
“Questi risultati suggeriscono che qualsiasi misura che aumenti l’importo del reddito immediatamente disponibile, come le mance non tassate, fornirebbe un supporto significativo e stabilizzante per un’ampia fetta della forza lavoro”, si legge nel rapporto
L’iniziativa rientra in un più ampio pacchetto di misure che il presidente americano ha definito come il più ambizioso della storia moderna per il ceto medio: niente tasse sugli straordinari, tagli per anziani e lavoratori, e il “più grande taglio fiscale di sempre”, secondo quanto annunciato da Trump.
L’abolizione della tassazione sulle mance – tradizionalmente parte significativa del reddito per milioni di americani nei settori a basso salario – solleva anche interrogativi sui costi fiscali della misura e sulle sue implicazioni per il gettito federale. I critici evidenziano il rischio che possa favorire l’evasione o indebolire il sistema previdenziale, basato sui redditi dichiarati.
Tuttavia, per molti lavoratori, la questione è più immediata che ideologica.
foto press.donaldjtrump.com