Sardegna

HIV, terapie con efficacia oltre il 95%. Focus al Congresso ICAR.

Le terapie antiretrovirali per l’HIV mostrano tassi di efficacia sempre più elevati, superando in molti casi il 95% di soppressione virologica. È quanto emerge dai nuovi studi presentati in occasione della 17ª edizione del Congresso Nazionale ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), in corso alla Fiera di Padova. Un appuntamento chiave per il mondo della ricerca clinica che conferma l’evoluzione costante delle cure, sempre più efficaci, tollerabili e durature.

Uno dei lavori presentati è lo studio Essential, illustrato da Maria Vittoria Cossu: “Si tratta di uno studio osservazionale e retrospettivo su 500 pazienti, rappresentativi della popolazione reale. I dati – prosegue Cossu – mostrano una soppressione virologica del 97%, un risultato persino superiore rispetto agli studi registrativi”. Inoltre, la molecola testata si è dimostrata ben tollerata e ha registrato tassi molto bassi di fallimento terapeutico, confermando la sua affidabilità in un’ampia fascia di pazienti.

Dallo studio Bicstar, invece, arrivano dati italiani aggiornati a 24 mesi, presentati da Diana Canetti, infettivologa all’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro. “Analizziamo pazienti già in trattamento, in un contesto ‘real life’, e i risultati sono molto incoraggianti: l’efficacia supera il 90%, arrivando in molti casi oltre il 95-97%, con buona tollerabilità anche nei pazienti over 65”, sottolinea Canetti. Un dato particolarmente significativo riguarda la persistenza del trattamento nel tempo, che apre a scenari di continuità terapeutica a lungo termine.

Un ulteriore contributo arriva dallo studio Drive-Switch, condotto presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. A presentarlo è Roberta Gagliardini, dirigente medico dell’istituto, che ha analizzato i risultati di 250 pazienti con carica virale soppressa che hanno effettuato uno switch da regimi contenenti farmaci non nucleosidici al regime combinato Bictegravir/Ftc/Taf. “Abbiamo registrato un’efficacia virologica stabile intorno al 95-96% a un anno dal passaggio”, evidenzia Gagliardini. Lo studio ha coinvolto pazienti con età mediana di 59 anni, molti dei quali con coinfezione da epatite B e lunga storia clinica: “Un campione altamente rappresentativo – conclude – che conferma la validità di questo regime anche in contesti complessi”.

Dal congresso ICAR arriva un messaggio chiaro: la ricerca anti-HIV sta compiendo passi significativi verso terapie sempre più personalizzate, sicure e in grado di accompagnare i pazienti per tutta la durata della vita.