Giulini fa il punto sul futuro del Cagliari: “Ripartiamo da identità, giovani e solidità. Pisacane la nostra scommessa”.
Una lunga conferenza stampa, quella andata in scena oggi all’Hotel Palazzo Tirso, dove il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa e delineato le prospettive del club rossoblù, tra riconferme, addii, nuovi volti e visioni di lungo periodo. Accanto a lui, volti chiave della nuova governance tecnica: Guido Angelozzi, nuovo direttore sportivo, il direttore generale Stefano Melis, l’AD corporate Carlo Catte e il consigliere di amministrazione Nicola Riva.
Giulini ha voluto aprire con un ringraziamento ai protagonisti della salvezza, ottenuta con mister Nicola e valorizzando diversi giovani: “Obiettivo raggiunto con merito, ma era giunto il momento di voltare pagina. Bonato ha fatto bene, specialmente nei mercati invernali, ma non era in sintonia con le nostre idee per il futuro”. L’addio a figure come Viola, Augello, Palomino e Jankto rientra in una logica di rinnovamento: “Massimo rispetto per quanto hanno dato, ma servono nuove energie”.
Sul futuro tecnico e sportivo, Giulini ha spiegato la scelta di Fabio Pisacane in panchina e l’arrivo di Angelozzi: “Pisacane rappresenta il nostro percorso identitario. Ha fatto bene con la Primavera e merita fiducia. Per affiancarlo volevamo un direttore sportivo esperto, capace di lavorare con i giovani. Angelozzi è il profilo giusto”. La scelta di separarsi da Bonato è stata inevitabile: “Non credeva nella scommessa Pisacane. Per noi, invece, non è una scommessa, ma una scelta consapevole”.
Nel mirino c’è una stagione di consolidamento con elementi chiave come Mina, definito “giocatore da altri palcoscenici” che può far fare il salto di qualità. “Va gestito bene, ma può essere determinante”, ha detto Giulini. Fiducia anche nei riscattati Caprile, Piccoli e Adopo, così come nei giovani Luvumbo, Prati, Veroli, Obert, Felici, Gaetano e nei prospetti della Primavera: “Li testeremo, vogliamo costruire una rosa sempre più di proprietà”.
Il presidente ha chiarito di non aver mai ricevuto offerte realmente convincenti per cedere il club: “In 11 anni ho rifiutato 27 proposte. Meglio restare prudenti che ritrovarsi come altre piazze finite nel baratro. Preferisco tifosi arrabbiati ma un club solido, piuttosto che uno sull’orlo del fallimento”. E aggiunge: “Lo stadio sarà decisivo per attrarre nuovi soci. Se la Regione cambia passo, anche il Cagliari avrà un altro appeal”.
Sullo stadio, Giulini è stato netto: “C’è tanta frustrazione per i tempi lunghi. Spero che entro Natale parta il bando. Magari non sarò io a inaugurarlo, ma voglio essere ottimista”. Intanto, il club ha recuperato solidità post-Covid: “Abbiamo fatto riscatti importanti anche con garanzie personali. Ora possiamo investire meglio”.
Il Cagliari non punta a vendere per fare cassa: “Non facciamo trading. Ma se un giocatore vuole andare via e l’offerta è irrinunciabile, allora si valuta”. Intanto, il club vuole continuare a crescere con investimenti mirati e puntando sulla crescita interna: “Vogliamo essere migliori degli altri sbagliando il meno possibile”.
Chiusura con un annuncio carico di significato: “Il 2 agosto giocheremo il primo Trofeo Gigi Riva contro il Saint-Étienne, la prima squadra affrontata dal Cagliari in Coppa dei Campioni. Sarà una due giorni di festa, con eventi in città e un trofeo realizzato da uno scultore sardo. Ci teniamo tantissimo”.
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