Giovani e reddito: proseguono le “note del caminetto” della Goveratrice sarda.

Continua sull’onda dell’ovvietà e della simulazione l’ultimo discorso della Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, appellatasi oggi, nel corso del 15esimo congresso delle ACLI Sardegna, al Consiglio regionale affinchè sia calendarizzata una legge sul salario minimo regionale.

“La Regione Sardegna è pronta ad un importante passo in avanti in merito alla tutela della retribuzione minima salariale. Mi auguro davvero che il Consiglio Regionale calendarizzi una legge sul salario minimo regionale. Perchè in Sardegna tante lavoratrici e lavoratori sono poveri e ci sono contratti di lavoro con retribuzioni talmente basse che non permettono di arrivare a fine mese”.

Che profondità di pensiero e quale elevata conoscenza delle dinamiche socio-economiche isolane. Veramente impressionante dopo 8 mesi di mandato, Governatrice!

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Speech, tradotto sapientemente in una velina a mezzo social, che prosegue poi sul fronte dei “soliti dimenticati dalla politica”, ovvero i/le giovani sardi/e: “Tanti giovani scappano dalla nostra terra perchè mancano le giuste tutele e perché il costo della vita aumenta e gli stipendi sono fermi. Non possiamo restare a guardare, dobbiamo dare risposte”.

Proprio sul tema giovani e gioventù in Sardegna, diciamo la verità Alessandra Todde. Se al posto di postare sterili post sui social, ricopiare lo stesso modus operandi della precedente Giunta “sfigatissima” (aggettivo ormai applicabile anche all’attuale mandato) e far finta di essere interessati all’ascolto delle organizzazioni qualificate del territorio, mandando peraltro “a parlamentare” i consulenti nominati dalla presidenza, forse si otterrebbe qualche risultato dalle parti di Villa Devoto e viale Trento.

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