Giovani, cortei e propaganda: la narrazione stanca del M5S sardo.
Giovani in testa al corteo, oltre 200 under 30 targati Movimento 5 Stelle. Queste – e altre immagini ad alto tasso di retorica – sono state rilanciate dalla comunicazione istituzionale di “Alessandra Todde & soci”, nel tentativo di costruire un racconto su un presunto entusiasmo giovanile attorno al M5S sardo. Un’operazione di maquillage politico che mal si concilia con la realtà di un partito, oggi al governo dell’isola, che ha ampiamente dimostrato disinteresse e superficialità nei confronti della questione giovanile.
Altro che protagonismo delle nuove generazioni: la giunta Todde ha preferito riproporre modelli già visti, autoreferenziali e calati dall’alto, capaci solo di generare iniziative estemporanee, dal basso impatto e dal prevedibile lieto fine mediatico. Il tutto, ovviamente, condito, dalla voluta assenza di dialogo con le organizzazioni giovanili qualificate della Sardegna. Meglio, secondo la “decaduta”, partecipare agli incontri protetti nelle scuole sarde a parlare del nulla. Questioni di prospettiva…
Eppure, secondo i comunicatori della (ricordiamolo a quelli che non capiscono le delibere della Corte dei Conti) “decaduta” a Campo Marzio regnerebbero “entusiasmo, ottimismo e fiducia”. Vien da chiedersi: entusiasmo di chi? Di giovani realmente consapevoli, o dell’ennesimo esercito di analfabeti funzionali arruolati per l’occasione?
Più che una strategia politica, sembra l’ennesimo esercizio di piccolo cabotaggio comunicativo. Ma se il futuro della Sardegna passa da queste narrazioni, allora forse il vero corteo da organizzare dovrebbe essere quello della coscienza critica. E non avrebbe bisogno di bandiere.