Giornata dell’infanzia: le proposte dell’Autorità garante.  

Sanzioni penali a misura di minorenne, giustizia riparativa come principale risposta ai reati, sportelli dedicati alle vittime di minore età e iniziative di prevenzione. Queste sono alcune delle proposte condivise dall’AGIA, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, per valorizzare, quale unica finalità del sistema, il recupero del minorenne.

“Introdurre sanzioni penali a misura di minorenne, diverse da quelle degli adulti, come avviene in alcuni Paesi europei. Per esempio, attività a beneficio della collettività o il divieto di uscire nel fine settimana. In questo modo i giudici avrebbero a disposizione numerose alternative, oltre a quelle introdotte oramai 34 anni fa, come la sospensione del processo con messa alla prova e l’irrilevanza del fatto. Così la detenzione resterebbe ancora di più l’ultimo strumento a cui ricorrere”. È una delle proposte lanciate dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia al termine dell’evento “Riscoprire il futuro. Diritti, responsabilità e percorsi nel sistema penale minorile”.

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Tutte proposte – quelle messe sul tavolo di Governo, Parlamento e istituzioni da Garlatti – che vanno nella direzione di valorizzare, quale unica finalità del sistema, il recupero del minorenne, la cui personalità è ancora in formazione. Tra di esse anche considerare la giustizia riparativa come la principale risposta al reato: “Dobbiamo riflettere – dice Garlatti – sull’opportunità di intendere la giustizia riparativa come qualcosa che previene ed evita il processo penale”. Più in generale occorre diffondere la cultura della giustizia riparativa e promuovere, oltre alla mediazione, anche altri strumenti come i family group conferences e circles: spazi che coinvolgono familiari e altre persone coinvolte nella vicenda.

“Nella giustizia riparativa – prosegue Carla Garlatti – assumono rilievo anche la vittima e i suoi diritti, che invece nel sistema penale non trovano sufficiente spazio. Chi ha subito un reato vede riconosciuti il proprio vissuto e la propria sofferenza e si sente compreso”. Per sostenere le vittime minorenni, soprattutto quando i fatti avvengono tra coetanei, l’Autorità garante ha proposto di istituire sportelli dedicati che possano offrire supporto psicologico, orientamento e accompagnamento, informazioni sui propri diritti e sul procedimento, incontri di gruppo.

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Carla Garlatti ha inoltre annunciato l’avvio di un ciclo di visite tra i 17 istituti penali minorili (IPM) d’Italia, per ascoltare ragazze e ragazzi detenuti. In questo ambito l’Autorità garante ha sollecitato la piena attuazione della riforma dell’ordinamento penitenziario minorile del 2018. “È necessario adottare un regolamento penitenziario specifico. Sono troppo pochi, ad esempio, gli IPM che ad oggi sono riusciti a consentire le visite di prolungate con i familiari in spazi che riproducano l’ambiente quotidiano. Le sezioni a custodia attenuata invece non sono ancora una realtà. Sarebbe importante che nascessero spazi aperti alla comunità esterna, con gestione autonoma e separati dal resto della struttura in tutti gli istituti”.

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C’è poi il tema della prevenzione. Tre le proposte dell’Autorità garante: “La prima è quella di rendere disponibili e fruibili spazi attrezzati per bambini e ragazzi, in particolare in periferia e in contesti di marginalità. I giovani devono essere coinvolti nel recupero e nelle scelte per la destinazione e la gestione di questi spazi: come ad esempio campi da gioco, sale di registrazione o spazi per la creatività”. Un altro ruolo importante è riconosciuto alla scuola che deve offrire le competenze utili a costruire un percorso di vita e a collocarsi positivamente nella società. Infine, occorrerebbe investire ancora di più in educazione alla legalità e al rispetto delle regole attraverso il confronto con i ragazzi.

foto https://www.garanteinfanzia.org/