G7, si chiudono i lavori dell’Hackathon dei giovani.

In un settore fondamentale per l’economia europea, dove l’età media degli agricoltori è di circa 55 anni, è improcrastinabile l’introduzione di interventi d’urto per riportare i giovani europei (specialmente quelli di prima generazione) alle campagne. Di questo e molto altro si è discusso nel corso dell’Agri Young Hackathon, l’evento collaterale del G7 Agricoltura tenutosi negli ultimi giorni a Ortigia, Siracusa.

Uno “spin-off” che ha visto i giovani rappresentanti dei Paesi del G7 confrontarsi con i rappresentanti delle principali istituzioni internazionali legate al settore agricolo e condividere le proprie idee a sostegno dell’inclusione dei giovani in agricoltura.

Sono infatti emerse soluzioni sull’implementazione delle tecnologie smart per il monitoraggio delle coltivazioni, nuove pratiche per la pesca sostenibile e sul sostegno finanziario per i giovani agricoltori. Un dialogo che rimarca ancora una volta l’esigenza di mettere al centro un approccio collaborativo tra giovani e policy makers.

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Necessità sostenuta dal ministro Francesco Lollobrigida: “Il Governo italiano all’interno del Piano strategico nazionale per l’agricoltura ha incluso delle misure di intervento, volte ad incoraggiare e sostenere i giovani nel settore, tra cui incentivi finanziari e sovvenzioni per avviare e far crescere le attività agricole, e offrire vantaggi fiscali e tassi di interesse più bassi sui prestiti per ridurre ulteriormente le barriere finanziarie. Rimuovendo le barriere e offrendo opportunità, possiamo ispirare più giovani a vedere l’agricoltura come un percorso di carriera praticabile e gratificante anche dal punto di vista economico”.