ESN: “Rifugiati siriani nell’UE devono tornare in patria”.
Con la caduta del Governo di Bashar al-Assad in Siria, i rifugiati siriani in Ue devono tornare in patria e perdere lo status di rifugiati. A rimarcarlo è stato il deputato europeo del gruppo dell’Europa delle Nazioni Sovrane Alexander Jungbluth, per il quale il nuovo clima politico in Siria giustificherebbe il ritorno in patria di migliaia di rifugiati siriani oggi in Ue.
A fronte di questa situazione, Jungbluth ha posto alla Commissione Europea tre domande cruciali: quando verrà avviato un programma per il rimpatrio di tutti i rifugiati siriani nell’UE, che tipo di supporto sarà fornito agli Stati membri per assistere il ritorno dei rifugiati – come aiuti finanziari o supporto organizzativo – e infine, entro quando la Commissione prevede di concludere il processo di rimpatrio in collaborazione con gli Stati membri.
In risposta, la Commissione ha ricordato che l’Unione Europea continua a collaborare strettamente con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per garantire che i ritorni in Siria siano “volontari, sicuri e dignitosi”.
Tuttavia, l’UNHCR ha sottolineato che, a causa delle gravi difficoltà che la popolazione siriana sta affrontando, inclusa una crisi umanitaria su larga scala, l’alto livello di sfollamento interno e la distruzione delle infrastrutture, non promuove al momento il rimpatrio su larga scala verso la Siria. La Commissione ha anche evidenziato che, secondo la legislazione europea, i beneficiari di protezione internazionale hanno il diritto di rimanere negli Stati membri che hanno concesso loro asilo, e pertanto non sono soggetti a rimpatrio forzato, in conformità con la Direttiva 2008/115/CE.
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