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Erasmus+ verso Nord Africa e Medio Oriente: scoppia la polemica dei Patrioti.

L’annuncio della Commissione europea di voler estendere il programma Erasmus+ a nuovi Paesi del Maghreb e del Medio Oriente, in un contesto in cui solo nei Paesi Ue mancano i fondi per le organizzazioni europee, ha fatto storcere il naso al Parlamento europeo.

L’iniziativa, pensata per rafforzare gli scambi culturali, viene contestata dal leader del gruppo dei Patrioti per l’Europa, Jordan Bardella, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione chiedendo di riconsiderare il progetto.

I numeri citati da Bardella.

Secondo il politico francese, la pressione migratoria attraverso i visti studenteschi sarebbe già significativa: Morocco, Algeria e Tunisia rappresentano da soli 60.000 dei 450.000 studenti stranieri in Francia.

Per Bardella, gli scambi universitari si sarebbero trasformati in un canale migratorio indiretto, con ripercussioni sull’infrastruttura universitaria, sugli alloggi studenteschi e sulla spesa pubblica. La Corte dei conti francese stima in circa 1 miliardo di euro l’anno il costo degli studenti extra-UE per lo Stato.

L’interrogazione a Bruxelles.

Bardella chiede alla Commissione se intenda fare marcia indietro sul progetto, alla luce di quella che definisce una “situazione migratoria fuori controllo” e dei costi elevati che l’estensione del programma comporterebbe per Paesi membri già sotto pressione di bilancio.

L’eventuale apertura strutturata a Stati del Maghreb e del Medio Oriente segnerebbe una svolta nella sua dimensione internazionale, con possibili ricadute geopolitiche, culturali e finanziarie.

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