Erasmus+, Sara Cerdas: “Disparità di accesso per i giovani delle regioni ultraperiferiche”.

Può definirsi accessibile per i giovani europei il programma Erasmus+, alla luce della complessità delle domande previste nelle application delle sue diverse azioni? In presenza di una tale impraticabilità per comitati giovanili e organizzazioni non strutturate in contesti socio-economici sviluppati, come possono i/le ragazzi/e residenti nelle regioni insulari e ultraperiferiche dell’UE, notoriamente penalizzati/e per il solo peccato di vivere in aree territoriali notoriamente insufficienti sotto il profilo dello sviluppo economico, sociale e culturale, accedere al programma Erasmus+?

Sulla questione, ampiamente nota ed evidenziata da Sardegnagol, l’eurodeputata Sara Cerdas del gruppo S&D ha chiesto alla Commissione europea di riferire sull’intenzione di rendere più accessibile il programma per i giovani residenti nelle aree ultraperiferiche dell’UE e, quindi, riallineare il forte squilibrio insito nella guida operativa del programma, decisamente sempre più appannaggio di organizzazioni strutturate e meno dei giovani e delle organizzazioni giovanili presenti nei territori più disagiati e periferici dell’Unione.

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“il programma Erasmus+ e il suo bilancio, gestiti dalla Commissione europea, sostiene l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport – si legge nell’interrogazione parlamentare della Cerdas -. La posizione insulare e remota delle regioni ultraperiferiche comporta costi aggiuntivi per chi viaggia da e verso tali regioni. Intende la Commissione prendere in considerazione un aumento del bilancio di Erasmus+ per aiutare i partecipanti delle RUP a pagare il viaggio, che spesso è possibile solo in aereo, in modo che possano partecipare al programma su un piano di parità con i partecipanti del continente, beneficiando dello stesso ammontare di finanziamenti?”.

In attesa della replica della Commissaria Mariya Gabriel, oggi impegnata in un’audizione al Parlamento italiano, è sempre più sentita la necessità di mettere mano ai requisiti di partecipazione al programma Erasmus+, data l’innegabile inaccessibilità per i giovani e i relativi gap di coesione che tale dinamica sta concorrendo a sedimentare nelle diverse regioni dell’UE.

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