Erasmus+Europa

Erasmus+ e DiscoverEU. I soliti problemi di accessibilità: l’Europa deve fare di più per i giovani delle aree rurali.

Programmi simbolo della mobilità giovanile europea, Erasmus+ e DiscoverEU sono stati pensati per abbattere barriere economiche, geografiche e sociali e offrire pari opportunità di apprendimento e crescita personale a tutti i giovani europei. Tuttavia, emergono sempre più segnalazioni che mettono in dubbio la reale equità di accesso a queste iniziative.

A sollevare la questione è l’eurodeputato Kosma Złotowski (ECR), che ha rivolto alla Commissione europea un’interrogazione scritta per sapere quali misure concrete siano state adottate per garantire pari accesso ai giovani provenienti dalle zone rurali.

Secondo le segnalazioni provenienti da partecipanti, organizzazioni giovanili e istituzioni educative, i benefici dei programmi non sarebbero equamente distribuiti. A confermarlo, i feedback circa la scarsa accessibilità per i giovani di piccoli centri e aree rurali, procedure di candidatura complesse (alla faccia delle “opportunità europee per la gioventù”) e finanziamenti inadeguati, soprattutto alla luce dell’aumento del costo della vita e dei trasporti in molti Paesi UE.

Una questione di equità geografica e sociale nell’accesso ai programmi europei per i giovani sempre più centrale ma che non trova ampio spazio all’interno del dibattito politico e, in particolare, dalle parti della Commissione von der Leyen.

Con i costi in crescita e le disuguaglianze territoriali persistenti, il rischio è che strumenti nati per unire finiscano per escludere proprio chi avrebbe più bisogno di partecipare. Nulla di nuovo nel perimetro della “bolla Erasmus+”.