Endocrinologia e Intelligenza Artificiale: opportunità e rischi al centro del dibattito scientifico a Sassari.
L’intelligenza artificiale e l’appropriatezza nella prescrizione delle procedure diagnostiche in endocrinologia sono stati i temi chiave del corso di aggiornamento che si è svolto a Sassari, presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia.
In apertura è stato posto l’accento sul ruolo cruciale della medicina generale nella gestione dei pazienti endocrinologici, con l’obiettivo di garantire percorsi diagnostici mirati, evitando esami inutili o potenzialmente dannosi.
Uno dei punti centrali della giornata è stato l’approccio all’intelligenza artificiale, strumento sempre più presente nella pratica medica. Il messaggio emerso è stato chiaro: la tecnologia non va demonizzata, ma compresa e guidata. Solo una solida preparazione professionale consente di sfruttare l’AI per migliorare accuratezza diagnostica e tempistiche, soprattutto nella lettura delle immagini e nell’elaborazione di grandi volumi di dati clinici.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche dell’importanza di una corretta integrazione della vitamina D, con la relazione di Giovanna Dore, che ha ricordato come i livelli ematici di questa sostanza possano variare significativamente in base alla stagionalità e all’esposizione solare.
Angelo Pani ha poi illustrato i criteri per l’impiego mirato degli esami diagnostici nelle patologie surrenaliche, ponendo l’accento sull’importanza dell’anamnesi nella scelta delle indagini. Di forte impatto anche il caso clinico presentato da Giulia Puggioni e Francesco Seddone, che hanno raccontato l’esperienza drammatica di una paziente giunta in pronto soccorso in condizioni estreme e deceduta dopo soli quattro mesi, sottolineando la necessità di una diagnosi precoce e mirata.
A chiudere la giornata è stata la relazione di Francesco Tolu sull’intelligenza artificiale applicata all’endocrinologia, tra potenzialità e criticità. Se da un lato l’AI può ridurre tempi, evitare interventi invasivi e ottimizzare la gestione dei dati, dall’altro rimane imprescindibile il giudizio clinico del medico. “Una macchina male istruita può generare errori: solo un professionista esperto sa riconoscerli”, ha concluso Tolu.