E’ tornato il Comitato “Salvini al 40%”.

Dopo quasi due anni di campagna elettorale permanente premiata dai sondaggi, per Matteo Salvini e la Lega è iniziato un trend negativo che pare destinato a eroderne sensibilmente il consenso. Questo dato preoccupante (per la Lega) ha fatto si che si ricostituisse e mettesse nuovamente all’opera il mitico Comitato “Salvini al 40%”. Forte di numerosi successi, Il Comitato si compone di importanti giornalisti ed editorialisti di sinistra uniti dall’intento di rafforzare l’immagine di Salvini e del suo schieramento.

La tattica adoperata è semplice e al contempo geniale: ridicolizzare i sostenitori della destra in modo che, anche chi di tale schieramento non è parte ma si riconosce nella descrizione negativa che ne viene fatta, sia portato per reazione a simpatizzare con Salvini e a sostenerlo elettoralmente.

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Di questa tattica si è avuta una formidabile dimostrazione in occasione della manifestazione del 2 giugno indetta dalla destra. Nel raccontarla ai lettori, importanti firme come Merlo, Gramellini e Serra hanno omesso ogni considerazione sui messaggi politici per focalizzarsi, esclusivamente, sulla rappresentazione macchiettistica dei partecipanti. Il burino con al collo catena e crocifisso d’oro, la cinquantenne dal marcato accento di borgata, il pensionato sudaticcio e in sovrappeso, la vamp di provincia dalle labbra rifatte, il bifoloco orgoglioso della sua quinta elementare. Il tutto accompagnato da espressioni e commenti grondanti un razzismo antropologico che pareva provenire direttamente dal XIX secolo.

A sinistra, memori delle storiche scoppole patite durante l’epopea berlusconiana, più di uno guarda con preoccupazione all’operato del Comitato “Salvini al 40%” e, in contrapposizione a esso, propone di rivolgersi agli elettori della destra per convincerli a passare dall’altra parte con proposte e visioni alternative. In altre parole, come avviene nelle democrazie cosiddette “normali”. Il Comitato, tuttavia, occupando saldamente ruoli di potere in giornali e organi di informazione, procede risulto nell’opera di rafforzamento del leader leghista. Matteo può dormire sonni tranquilli.

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foto Presidenza della Repubblica

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