Europa

Due pesi e due misure nella politica nucleare dell’UE.

Un acceso dibattito si è acceso in Europa riguardo alla politica nucleare dell’Unione, a seguito della recente autorizzazione di 32 miliardi di euro di aiuti concessi dalla Commissione Europea per estendere la vita di due centrali nucleari in Belgio. La decisione, firmata dalla Vicepresidente esecutiva Teresa Ribera, è stata criticata da diversi eurodeputati per la presunta incoerenza rispetto alla politica di chiusura delle centrali nucleari adottata in Spagna.

L’interrogazione scritta, firmata da deputati di diversi gruppi politici, solleva dubbi sull’equità e la coerenza delle scelte della Commissione nel settore energetico. Da un lato, infatti, il Belgio riceve un sostegno economico significativo per mantenere attive le proprie centrali atomiche; dall’altro, la Spagna è obbligata a chiudere le sue, con possibili conseguenze negative su sicurezza energetica, competitività industriale e costi per i consumatori. Per gli eurodeputati è inaccettabile che ai cittadini spagnoli venga chiesto un sacrificio che altri Stati membri sembrano evitare.

Alla Commissione è stato chiesto di chiarire se tale disparità rispetti il principio di parità di trattamento tra Stati membri, quali misure siano previste per permettere a tutti i Paesi di scegliere liberamente sul prolungamento delle centrali nucleari e come si intenda evitare distorsioni nel mercato elettrico comunitario.

La risposta della Commissione, firmata dalla stessa Teresa Ribera, ribadisce che la scelta delle fonti energetiche resta prerogativa di ogni Stato membro, come previsto dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). “La Commissione non interviene nelle decisioni sovrane sui mix energetici, pur sottolineando l’importanza di garantire energia pulita e accessibile per la competitività e la sicurezza dell’UE, nonché per il raggiungimento degli obiettivi climatici”.

In merito agli aiuti di Stato, ricordano ancora dall’Esecutivo von der Leyen, questi devono rispettare norme rigorose contenute nel TFUE, nel regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica e nel trattato Euratom. Ogni progetto energetico, incluso quello nucleare, viene valutato attentamente per verificarne necessità, adeguatezza, proporzionalità e per prevenire distorsioni della concorrenza o effetti negativi sugli scambi intra-UE, come confermato anche dalla Corte di giustizia europea in casi recenti (ad esempio l’approvazione degli aiuti per la centrale di Hinkley Point C nel Regno Unito nel 2020).

Quanto alle eventuali distorsioni nel mercato elettrico, la Commissione assicura di monitorare costantemente il rispetto del regolamento europeo specifico sul settore.

foto di distelAPPArath da Pixabay.com