Droghe, preoccupano le nuove sostanze, presenti nei cibi e nei prodotti da svapo e ‘appetibili’ per i giovani.
Cala il consumo di droghe tra i giovani ma preoccupano le nuove sostanze, che spesso sono presenti anche in prodotti da svapo o edibili.
Questo il commento degli esperti del Centro nazionale Dipendenze e Doping (Cndd) dell’Istituto Superiore di Sanità, alla relazione al Parlamento 2025 presentata ieri, in occasione della giormnta mondiale della droga del 26 giugno.
A essere sotto osservazione degli esperti, in particolare, sono nuove sostanze, come i catinoni sintetici, che mimano l’effetto di cocaina e anfetamine e che sono stati considerati a lungo ed erroneamente come meno dannosi. Oltre a questi, gli oppioidi sintetici e i nuoviderivati semisintetici della cannabis, sempre più presenti anche in prodotti da svapo oppure come caramelle o cioccolata, cosa che li rende più ‘appetibili’ a un pubblico giovane.
Supporto, prevenzione, monitoraggio e ricerca specie sulle nuove sostanze. Sono queste le tre direttrici di azione del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, che sostiene il Dipartimento per le Politiche contro la droga e le altre dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri nella gestione operativa del Sistema Nazionale di Allerta Rapida sulle Droghe..
“Un’azione coordinata tra le agenzie nazionali e i referenti europei – aggiunge Simona Pichini, direttrice del Centro nazionale Dipendenze e Doping – rappresenta un elemento strategico per anticipare le nuove tendenze del mercato della droga. Un dialogo continuo e un aggiornamento costante sono indispensabili per proteggere la salute pubblica e rispondere con efficacia a un fenomeno in continua evoluzione”.
Vi è poi l’attività del Telefono Verde Droga 800 186070, attivo presso il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dal lunedì al venerdì. Un servizio gratuito, anonimo e accessibile a tutti, che offre ascolto, informazione e orientamento. “Il Telefono Verde – sottolinea il presidente dell’Iss, Rocco Bellantone– rappresenta una risorsa fondamentale anche per familiari, insegnanti e operatori sanitari che si confrontano quotidianamente con situazioni di disagio legate all’uso di sostanze. Siamo al lavoro per potenziarlo”.