Europa

Doppi standard. La visita di Putin in Tagikistan sotto la lente dell’UE.

Il presidente russo Vladimir Putin negli ultimi giorni è stato impegnato in Tagikistan per incontri diplomatici di alto livello, nonostante il mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte Penale Internazionale (CPI). Il Tagikistan, Stato firmatario dello Statuto di Roma, non ha rispettato gli obblighi derivanti dall’adesione al trattato, ignorando l’esecuzione del mandato di arresto.

L’UE condanna ma con un evidente doppio standard.

Secondo Bruxelles, Putin è accusato dalla CPI di crimini internazionali, tra cui deportazioni e trasferimenti illegali di minori dalle aree temporaneamente occupate in Ucraina, nell’ambito della guerra di aggressione russa. L’Unione Europea ha espresso il massimo sostegno agli sforzi per garantire la piena responsabilità per tutti i crimini internazionali, le violazioni dei diritti umani e gli abusi derivanti dal conflitto in Ucraina.

Tuttavia, la posizione dell’UE appare contraddittoria: mentre stigmatizza apertamente il Tagikistan per non aver arrestato Putin, non ha proferito parola su altri leader, come Benjamin Netanyahu, anch’egli condannato dalla CPI, mostrando un chiaro doppio standard nella gestione della giustizia internazionale.

foto Kremlin.ru