Disinformazione russa, il SEAE lancia un nuovo strumento web.

Dopo la decisione liberticida dell’Unione europea di “sospendere la distribuzione” dei media statali russi, Russia Today e Sputnik, vietandoli di fatto su tutto il territorio dell’UE, il SEAE (il Servizio europeo per l’azione esterna dell’Unione europea) responsabile per gli affari esteri dell’UE, ha lanciato oggi la nuova sezione “Learn” all’interno del sito web EUvsDisinfo.

Sito istituito nel 2015 per “prevedere, affrontare e rispondere meglio alle campagne di disinformazione della Federazione Russa che riguardano l’Unione Europea, i suoi Stati membri e i Paesi confinanti comuni”, con l’obiettivo di “aumentare la consapevolezza e la comprensione da parte del pubblico sulle operazioni di disinformazione del Cremlino e aiutare i cittadini in Europa e al di fuori dell’Europa a resistere alla manipolazione delle informazioni digitali e dei media”.

Negli ultimi tre mesi precedenti l’invasione del 24 febbraio, ha osservato la task force East Stratcom del SEAE, si è registrato un picco nella disinformazione promosse dall’ecosistema informativo russo. Nei media russi, in particolare, l’uso della parola chiave “nazista” in relazione all’Ucraina sarebbe aumentato di quasi il 300%, mentre la parola chiave “genocidio” è aumentata di oltre il 500% . Negli ultimi 12 mesi, ricordano ancora dal SEAE, sono stati registrati oltre 1200 casi di disinformazione.

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Attività di disinformazione e manipolazione delle informazioni che per il SEAE “tenta di creare confusione e divisione nella nostra società, distogliendo l’attenzione dall’aggressione della Russia e dai suoi crimini di guerra”.

Nella democratica Unione europea, invece, dove il fenomeno della disinformazione e della misinformazione è sconosciuto e dove tutti i cittadini e cittadine possono godere “nototriamente” di una informazione libera da interessi di parte, optare per l’oscuramento dei media russi, come ricordato dal già citato bando dei canali Sputnik e Russia Today (con la relativa riduzione delle opportunità di sviluppo del pensiero critico degli europei ed europee), rappresenta invece la soluzione più ottimale per il bene dell’informazione.

Un vero colpo al cuore della coerenza e del diritto dell’informazione e della comunicazione, acuito oggi dalla celebrazione della Settimana mondiale dell’alfabetizzazione ai media e all’informazione.

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Ma, seguendo la narrazione del SEAE, la nuova sezione Learn spiegherà i “meccanismi, le tattiche, le narrazioni comuni e gli attori dietro la disinformazione e la manipolazione delle informazioni”. Chissà se tale azione riguarderà anche gli attori interni all’UE e i protagonisti del sistema mediale degli stessi Paesi membri…

“Learn – conclude la nota del Servizio europeo per l’azione esterna dell’UE – mira a insegnare ai lettori come giudicare la pertinenza e l’affidabilità delle fonti e dei loro contenuti, nonché come segnalare e reagire alla disinformazione”.

Azione, nella visione del SEAE, mirata ad aumentare la resilienza della società contro le narrazioni fuorvianti prodotte dal Cremlino ma – ne siamo convinti – dalle parti dell’UE non si possono certo ergere barricate di moralità ed etica, alla luce della presenza di un sistema informativo decisamente lesivo con riferimento allo sviluppo del pensiero critico dei cittadini e delle cittadine dell’UE. Un assunto ricordato quotidianamente da fenomeni – giusto per citarne alcuni – quali l’agenda setting e il gatekeeping, ovvero il meccanismo con cui avvengono le scelte nel lavoro mediale.

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foto Kremlin.ru