Europa

Disinformazione, Renew: “Sono efficaci gli strumenti dell’Ue?”. Commissione: “DSA non prescrive il fact-checking”.

Il fact-checking, come noto, riduce la tendenza a credere alla disinformazione, mentre l’etichettatura dei post sui social media diminuisce la diffusione e la credenza nelle notizie false. A rimarcarlo è stata l’eurodeputata del gruppo Renew Europe Veronika Cifrová Ostrihoňová nella richiesta alla Commissione Ue sugli strumenti europei per il contrasto della disinformazione.

Esecutivo europeo, per Henna Virkkunen della Commissione von der Leyen, per il quale i fornitori di piattaforme online molto grandi (VLOP) e motori di ricerca online molto grandi (VLOSE) sono obbligati a valutare i rischi derivanti dai loro servizi e a mettere in atto misure per mitigare tali rischi, tutelando i diritti fondamentali degli utenti e delle persone coinvolte nei loro servizi, in particolare il diritto alla libertà di espressione sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

“Il DSA – spiega la Virkkunen – non prescrive il fact-checking come misura per mitigare tali rischi. I fornitori di VLOP e VLOSE devono, piuttosto, implementare misure di mitigazione ragionevoli, proporzionate ed efficaci, adattate ai rischi sistemici identificati, che potrebbero includere anche il fact-checking”.

foto Jorge Franganillo da https://unsplash.com/