Discoteche, il SILB FIPE Cagliari rilancia: “Serve una svolta. Senza legalità e tutele il settore muore”.
Cambio al vertice del SILB FIPE della provincia di Cagliari, il sindacato che rappresenta le imprese dell’intrattenimento da ballo aderenti alla Confcommercio. Dopo la scomparsa dello storico coordinatore provinciale Simone Murgioni, il testimone è passato ad Andrea Massa, imprenditore e patron dello Sciabecco di Villasimius, da 29 anni punto di riferimento della nightlife della costa sud-orientale della Sardegna.
“Le discoteche sono parte integrante del sistema turistico e della proposta culturale della Sardegna – ha dichiarato Massa –. È tempo di ridare dignità a chi svolge questa attività nel rispetto delle regole, sostenendo con forza il contrasto all’abusivismo che sta portando l’asticella della qualità e della legalità sempre più in basso. Il risultato? Un danno evidente alla sicurezza e alla vera, sana socialità”. Un nuovo corso, inoltre, puntato a “salvaguardare le imprese che rispettano le regole e a sostenere il dialogo con le istituzioni”.
A tracciare un quadro impietoso dello stato di salute del settore è stato Maurizio Pasca, presidente nazionale del SILB. “I numeri parlano chiaro: in Italia le discoteche sono passate da 5.000 censite fino agli anni ’90 a poco più di 2.000, appena 100 quelle in tutta la Sardegna. Siamo di fronte a una demolizione sistematica del settore – ha aggiunto Pasca – dovuta a una concorrenza sleale che vede chioschi, stabilimenti, ristoranti e bar trasformarsi illegalmente in locali da ballo, spesso sotto gli occhi compiacenti delle istituzioni”.
Il tutto in un contesto fiscale soffocante: “Il 48% del prezzo del biglietto finisce tra SIAE, IVA e imposta sugli intrattenimenti – ha sottolineato Pasca –. A questo si aggiunge una burocrazia paralizzante e normative fuori dal tempo”.
Emblematica, secondo Pasca, la vicenda accaduta al Moody di Palermo, dove a un locale da 1.200 posti è stato richiesto di impiegare 120 addetti ai servizi di controllo. “Una follia – ha commentato –. In tutta l’isola non esiste un numero così alto di operatori qualificati. E ottenere la qualifica è un percorso a ostacoli: serve un decreto del prefetto, dopo una lunga trafila burocratica”.
Nel solo 2024, il SILB ha presentato oltre 2.600 esposti tra prefetture, comuni e procure della Repubblica per denunciare casi di abusivismo, ma solo 100 hanno portato alla chiusura delle attività segnalate. “Meno del 5%. È un dato che racconta meglio di qualsiasi parola la reticenza delle istituzioni ad affrontare il problema – ha sottolineato Pasca –. E intanto il settore viene ancora criminalizzato, figlio di uno stigma legato alle stragi del sabato sera degli anni ’90, che nulla ha a che vedere con la realtà attuale”.
Pasca, andando oltre le criticità, ha però rilanciato una proposta che sarà a breve condivisa nel prossimo incontro calendarizzato al Ministero dell’Interno: “Serve un presidio costante delle forze dell’ordine all’interno delle discoteche, come già accade in tante città del mondo, da Miami a Ibiza. In Italia sembra un’utopia. Ma la sicurezza non può essere lasciata tutta sulle spalle dei gestori, che troppo spesso sono trattati come capri espiatori della violenza giovanile”.
Nonostante le difficoltà, i segnali di ripresa non mancano. Dopo un primo boom post-Covid nel 2022, il 2023 ha visto un rallentamento, ma il 2024 potrebbe segnare un nuovo slancio, per il neo coordinatore Massa: “L’estate potrebbe andare meglio rispetto all’anno scorso – ha proseguito Massa – ma i conti si faranno a stagione finita. L’obiettivo deve essere quello di far sentire i giovani sicuri. Senza sicurezza non c’è socialità, e senza socialità non c’è futuro per le discoteche”.
Massa e Pasca hanno poi evidenziato che il comparto dell’intrattenimento da ballo non è un problema da reprimere, ma una risorsa da rilanciare, parte integrante del tessuto economico e turistico nazionale. Basta solo guardare altrove: “Due sole discoteche a Ibiza generano 850 milioni di euro l’anno. In Italia, invece, tutto il settore ne vale circa un miliardo. Sono numeri che dovrebbero far riflettere chi ci governa”.
Discoteche, come ha rimarcato in chiusura il presidente FIPE Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia,fondamentali per la promozione della cultura e della socialità in Italia: “Le discoteche sono storicamente luoghi in cui si incontrano musica, spettacolo e creatività. Ospitano operatori culturali, eventi, produzioni artistiche. Sono parte integrante dell’ecosistema economico e turistico del territorio”.
foto Sardegnagol riproduzione riservata
