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Diritti dei minori negati: in Italia si ignora la voce dei bambini, nonostante la legge.

Nonostante l’entrata in vigore della riforma Cartabia che impone l’ascolto del minore nei procedimenti giudiziari che lo riguardano, in Italia si registrano ancora gravi violazioni dei diritti fondamentali dell’infanzia. È il caso della minore L., la cui madre, Frida B., ha più volte chiesto formalmente – tramite i propri legali – che la figlia venisse ascoltata dal giudice. Una richiesta mai accolta, in aperta violazione dell’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che riconosce il diritto del minore a essere sentito nei procedimenti che lo coinvolgono.

Il caso, sollevato dall’eurodeputata Pina Picierno (S&D), ha messo in luce una pratica che desta allarme. La bambina è stata affidata ai servizi sociali, i quali, pur avendo avuto evidenza di episodi di violenza da parte del padre, hanno organizzato incontri obbligatori tra lui e la figlia presso la sede della polizia locale di Venezia. Incontri che la minore rifiuta e che, secondo la denuncia della madre, rappresentano una forma di violenza istituzionale.

Alla richiesta di chiarimenti, la Commissione europea ha ricordato che il diritto dei minori a essere ascoltati è sancito sia dalla Carta dell’UE sia dal regolamento Bruxelles II ter, che obbliga i giudici degli Stati membri a garantire tale ascolto nell’ambito della responsabilità genitoriale. Tuttavia, ha anche precisato che il diritto di famiglia resta di competenza nazionale e che le procedure concrete sono stabilite dai singoli ordinamenti, nel rispetto del principio di sussidiarietà.

La Commissione ha inoltre richiamato l’attenzione sulla nuova direttiva UE 2024/1385 sui diritti delle vittime, che riconosce specifiche tutele per i minori testimoni di violenza domestica. Tra queste, l’obbligo di garantire ambienti protetti e figure professionali formate per gestire le relazioni tra bambini e genitori accusati di violenza. Gli Stati membri dovranno recepire questa direttiva entro giugno 2027. Nel frattempo, Bruxelles ha annunciato che organizzerà seminari per supportare l’implementazione puntuale delle nuove norme.

Ma i fatti dimostrano che, al di là dei principi e degli strumenti giuridici, la protezione effettiva dei diritti dei minori resta una sfida ancora aperta.

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