Europa

Difesa europea, Latinopoulou: “Preoccupazione inclusione Turchia nel programma SAFE”.

La prospettiva di una crescente cooperazione militare tra l’Unione Europea e la Turchia accende il dibattito politico e diplomatico a Bruxelles. In particolare, l’eurodeputata greca Afroditi Latinopoulou (PfE – Patrioti per l’Europa) ha sollevato interrogativi puntuali alla Commissione Europea riguardo alla tutela degli interessi di sicurezza degli Stati membri, con riferimento a un possibile coinvolgimento di Ankara nel programma europeo di difesa SAFE.

L’Unione sta valutando varie opzioni di collaborazione strategica con la Turchia, tra cui anche la partecipazione attiva di forze multinazionali europee in Ucraina per garantire un cessate il fuoco o la stabilizzazione del Paese. Parallelamente, però, si discute la riapertura del dialogo sull’adesione della Turchia all’Unione Europea, congelato da anni a causa delle tensioni geopolitiche e delle preoccupazioni democratiche.

In questo contesto, Latinopoulou richiama l’attenzione sul Libro Bianco sul Futuro della Difesa Europea, in cui si sottolinea che ogni passo nella politica di sicurezza e difesa comune deve essere compatibile con il “carattere specifico” di alcuni Stati membri e tenere conto degli interessi di sicurezza di tutti i Paesi dell’Unione.

Nel suo intervento, l’eurodeputata ha posto domande cruciali alla Commissione. Innanzitutto, chiede come si intenda garantire che l’eventuale cooperazione strategica con la Turchia sia coerente non solo con i progressi di Ankara nel processo di adesione, ma anche con lo stato delle relazioni bilaterali con Grecia e Cipro, da anni segnate da tensioni su questioni territoriali e diritti marittimi.

In secondo luogo, domanda quali misure concrete, in base al Libro Bianco, siano previste per tutelare gli interessi di sicurezza della Grecia nel caso in cui la Turchia venga effettivamente inclusa nel programma SAFE.

La questione è estremamente delicata. Se da un lato l’Unione Europea cerca alleati militari esterni per rafforzare il proprio ruolo geopolitico, dall’altro deve bilanciare con attenzione le sensibilità dei Paesi membri, soprattutto in aree storicamente instabili come il Mediterraneo orientale. La Turchia, inoltre, pur essendo partner NATO, ha mantenuto rapporti spesso conflittuali con Atene e Nicosia, e la sua inclusione in meccanismi di difesa comuni rischia di riaprire vecchie fratture.

Al momento, la Commissione non ha ancora fornito una risposta ufficiale all’interrogazione. Ma il dossier è destinato a rimanere sotto i riflettori, soprattutto in un’Europa che cerca sempre più una voce unitaria in materia di difesa, senza però compromettere la sicurezza nazionale di nessuno dei suoi membri.

foto defense.gov, U.S. Army photo by Pfc, Josefina Garcia)