Europa

Difesa europea, il Consiglio approva il mandato per i negoziati con il Parlamento.

L’Unione europea accelera sulla cooperazione militare e l’autonomia strategica. Il Consiglio dell’UE ha dato oggi il via libera al mandato negoziale per avviare le trattative con il Parlamento europeo sulla proposta di regolamento che istituisce l’European Defence Industry Programme (EDIP), il nuovo strumento volto a rafforzare la prontezza e la capacità produttiva dell’industria della difesa europea.

L’obiettivo dichiarato è duplice: rafforzare la Base Tecnologica e Industriale della Difesa Europea (EDTIB) e aumentare la capacità di risposta dell’industria alle esigenze emergenti, in un contesto geopolitico in continua evoluzione. Il programma punta a facilitare la cooperazione transfrontaliera tra Stati membri, accorciare i tempi di produzione e colmare le lacune strategiche nella disponibilità di armamenti e munizioni.

Ma non solo. L’EDIP prevede anche un forte sostegno all’industria della difesa ucraina, con l’intento di modernizzarla e integrarla progressivamente nella base industriale comune europea.

Secondo il mandato approvato, il programma disporrà di 1,5 miliardi di euro entro la fine del 2027: 1,2 miliardi saranno destinati al rafforzamento industriale europeo e 300 milioni al cosiddetto Ukraine Support Instrument. I fondi saranno utilizzati per progetti congiunti tra almeno tre Stati (di cui almeno due UE), per aumentare la capacità produttiva e per promuovere l’accesso al mercato anche da parte di piccole e medie imprese.

Una novità di rilievo è l’introduzione di un vero e proprio regime europeo di sicurezza delle forniture, inedito nel settore della difesa, che mira a garantire l’accesso tempestivo e affidabile a componenti e sistemi strategici anche in situazioni di crisi. Per attuarlo, sarà istituito un Defence Security of Supply Board composto da Stati membri, Commissione, Alto Rappresentante e Agenzia europea per la difesa.

L’accordo tra i governi prevede inoltre il rispetto rigoroso della sovranità industriale europea: almeno il 65% dei componenti dei prodotti finanziati dovrà provenire da Paesi UE o associati (come i membri SEE), e saranno esclusi fornitori da Stati ritenuti incompatibili con gli interessi strategici dell’Unione.

Sarà obbligatoria, inoltre, la presenza di una design authority nell’UE per i progetti finanziati, ovvero la responsabilità progettuale e tecnica sul prodotto finale, considerata cruciale per evitare dipendenze esterne in tempi di crisi. Unica eccezione ammessa: progetti su munizioni e missili, per i quali l’urgenza di approvvigionamento rende necessarie procedure più snelle.

Il programma si affianca al nuovo quadro giuridico volontario SEAP (Structure for European Armament Programme), che favorirà la cooperazione a lungo termine tra Stati membri in tutte le fasi del ciclo di vita di un sistema d’arma. Tra le facilitazioni, anche un’esenzione IVA per le attrezzature acquistate in ambito SEAP.

Con l’adozione di questo mandato, la presidenza del Consiglio può ora avviare i negoziati ufficiali con il Parlamento europeo. L’obiettivo è concludere l’accordo legislativo nei prossimi mesi, per rendere operativo il programma già dal 2026. Una mossa che segna un nuovo passo verso un’autonomia strategica europea non solo dichiarata, ma concretamente finanziata e strutturata.

foto (Official U.S. Navy photo DOD)