Desecretazione atti Moro e P2, conclusa la ricognizione: al via le istruttorie.
È terminata la ricognizione analitica sui documenti custoditi negli archivi delle Commissioni d’inchiesta sul caso Aldo Moro, sulla cooperazione allo sviluppo e sulla loggia massonica P2. Lo comunica la Presidenza della Camera dei deputati, annunciando l’avvio della fase istruttoria per la desecretazione degli atti,.
La documentazione, custodita presso l’Archivio storico della Camera, è ora oggetto di una valutazione per la possibile declassificazione, secondo le normative vigenti. Per i documenti originati da soggetti esterni, come previsto dalla prassi, sarà avviato l’invio delle lettere di interpello: si tratta di richieste formali con cui si chiede ai soggetti originatori se sussistano ancora i presupposti per il mantenimento del vincolo di segretezza.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la Commissione Moro (legislatura XVII), sono circa 560 i documenti per i quali sarà necessaria una richiesta formale ai soggetti esterni. Sono 120, invece, quelli relativi alla Commissione per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo (legislatura XII). Per la Commissione P2 (legislature VIII e IX), dopo la precedente pubblicazione di 120 volumi, si procederà ora all’esame del materiale cartaceo residuo.
Per gli atti classificati direttamente dalle Commissioni parlamentari, l’Ufficio di Presidenza avrà facoltà di deliberare autonomamente sulla desecretazione, in conformità con le disposizioni legislative. A supporto di questa delicata fase istruttoria, il Presidente Fontana ha conferito al Vicepresidente Fabio Rampelli l’incarico di approfondire una parte significativa della documentazione, con particolare riferimento ai dossier della Commissione Moro e della Commissione P2.
Iniziativa, tengono a evidenziare dalla Camera dei Deputati, che rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore trasparenza e accessibilità del patrimonio documentale della Repubblica.