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Decadenza Alessandra Todde, l’avvocato Riccardo Fercia scrive alla Corte d’Appello di Cagliari.

Con una lettera aperta indirizzata al presidente facente funzione della Corte d’Appello di Cagliari, Massimo Costantino Poddighe, l’avvocato Riccardo Fercia, legale del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, interviene per chiarire la propria posizione alla luce delle recenti indiscrezioni di stampa relative alla sua nomina e al suo operato.

Fercia, nella missiva, ripercorre le tappe della sua nomina, avvenuta il 3 aprile 2025 durante una riunione alla quale ha partecipato legittimamente. “Il conferimento dell’incarico – spiega – è stato formalizzato il giorno successivo, con costituzione nei procedimenti in corso davanti al Tribunale di Cagliari e alla Corte costituzionale”. L’avvocato poi ha sottolineato come, in un primo momento, l’Ufficio avesse rinunciato alla difesa tecnica, optando per quella personale, che però esclude la prima in quanto alternative. Una scelta successivamente modificata con la nomina di un legale.

Nel suo scritto, ancora, Fercia segnala anche la presenza di un verbale ritenuto giuridicamente invalido per mancanza della firma della presidente emerita Gemma Cucca, unica titolata a sottoscriverlo. In merito alla natura del Collegio, richiama il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato secondo cui esso non è da considerarsi organo statale quando esercita funzioni legate alle elezioni regionali, bensì si configura come entità regionale.

Fercia ha aggiunto poi che si tratta di un atto imputabile all’Amministrazione regionale, secondo la legge regionale n. 1 del 1994. Tale inquadramento escluderebbe la legittimazione passiva dello Stato, rendendo impossibile l’intervento della difesa erariale, come ribadito da più sentenze della Cassazione.

“L’unico interesse che ha sempre guidato e guida tuttora la mia condotta è quello istituzionale alla migliore difesa possibile del Collegio di Garanzia”, afferma Fercia, sottolineando di aver assunto l’incarico a titolo gratuito e senza rimborso spese, nel rispetto del regolamento dell’Università di Cagliari. Il professore ha poi evidenziato come il suo ius postulandi gli conferisca, in qualità di docente a tempo pieno, la legittimazione a rappresentare enti pubblici in giudizio.

Nella parte finale della lettera, l’avvocato riferisce di un’intenzione da parte del Presidente Poddighe di convocare una riunione il 2 maggio per nominare un legale esterno. Ipotesi contestata da Fercia poichè la legge non consente il riesame di provvedimenti già perfezionati.

“Non rinuncio al mandato – ribadisce – né davanti al Tribunale né alla Corte costituzionale. Sarà il Collegio, se lo riterrà, a revocarmi, motivando una scelta che considero infondata”. Qualora ciò accadesse, Fercia annuncia l’intenzione di costituirsi comunque in giudizio in proprio, per difendere i propri diritti e, indirettamente, quelli del Collegio.

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